Impressionisti – l’alba della modernità. La mostra a Roma per celebrare i 150 anni dell’impressionismo

150 anni dell'impressionismo

Dal 30 marzo al 28 luglio 2024 il Museo Storico della Fanteria di Roma celebra i 150 anni dell’impressionismo con la mostra Impressionisti – L’alba della modernità, che documenta la nascita e l’eredità del rivoluzionario movimento nato a metà dell’800.

 

Curata da Vincenzo Sanfo e diretta da Vittorio Sgarbi, l’esposizione raccoglie oltre 160 opere realizzate da 66 artisti, tra cui spiccano Degas, Manet, Renoir e De Nittis. È rivolta inoltre particolare attenzione alle nuove tecniche applicate nel campo del disegno, della stampa e dell’incisione, un viaggio a tutto tondo nella nascita dell’arte moderna. La rassegna è stata realizzata in occasione dell’anniversario dei 150 anni dell’impressionismo scandendo la storia del rivoluzionario movimento artistico francese.

 

150 ANNI DELL’IMPRESSIONISMO: L’ALBA DELLA MODERNITÀ

 

Impressionisti - l'alba della modernità. La mostra a Roma per celebrare i 150 anni dell'impressionismo

 

La mostra Impressionisti – L’Alba della Modernità sarà la prima in Italia a rendere omaggio al rivoluzionario movimento artistico, in occasione dei 150 anni dalla nascita. Prodotta da Navigare srl e curata con il supporto di un comitato scientifico d’eccellenza, tra cui spiccano nomi come Gilles Chazal, Vincenzo Sanfo, Maithé Vallès-Bled e diretta da Vittorio Sgarbi, sarà in programma dal 30 marzo al 28 luglio 2024 presso il Museo Storico della Fanteria di Roma.

L’obiettivo è quello di raccontare la nascita, l’evoluzione e la storia di uno dei più importanti e rivoluzionari movimenti artistici dell’età moderna, nell’anniversario dei 150 anni dell’impressionismo. L’esposizione, unica nel suo genere per quantità e qualità di opere presenti, darà modo di conoscere a 360 gradi un movimento artistico che ha dato il via alla nascita della storia dell’arte moderna, scardinando le convenzioni sociali dell’epoca.

Un’occasione per riportare i visitatori all’interno della vita parigina di fine Ottocento, ricreando l’atmosfera, la vita e il fervore tipico della capitale francese e di tutta la Francia, baluardo artistico e sociale, che proprio in quegli anni stava confermando il proprio status.

 

 LA MOSTRA

 

Impressionisti - l'alba della modernità. La mostra a Roma per celebrare i 150 anni dell'impressionismo

 

Saranno riunite oltre 200 opere realizzate da 66 artisti, tra cui spiccano i nomi di Degas, Manet, Renoir e l’italiano De Nittis, consegnando la visione al pubblico di tutte le diverse sperimentazioni e sfaccettature del movimento artistico.  Il percorso espositivo si sviluppa a partire dagli artisti che aderirono al cosiddetto movimento dell’Ecole de Barbizon che furono la fonte di ispirazione degli Impressionisti. Per spostarsi in un secondo momento ai partecipanti delle famose otto mostre ufficiali impressioniste, da quella storica del 1874 realizzata nello studio del fotografo Nadar, che rappresentò il momento ufficiale della nascita dell’impressionismo nel mondo dell’arte.

Saranno quindi presenti nella mostra le opere dei grandi protagonisti quali Monet, Degas, Manet, Renoir, Cezanne, Gauguin, Pissarro e altri, accanto a grandi artisti come Bracquemond, Guillaumin, Forain, Desboutin, Lepic e tutti quelli che hanno condiviso un nuovo modo di fare arte in 150 dell’impressionismo.

La rassegna è divisa in tre sezioni: Da Ingres a L’École de Barbizon, i fermenti dell’Impressionismo; L’Impressionismo e L’eredità dell’Impressionismo, abbracciando così un arco temporale che va da inizio ‘800, con opere di Ingres, Corot, Delacroix e Dorè, arrivando agli eredi Toulouse-Lautrec, Permeke, Derain, Dufy e Vlaminck per concludersi al 1968, con un’acquaforte di Pablo Picasso, omaggio agli artisti Degas e Desbouti.

 

LA RIVOLUZIONE ARTISTICA: 150 ANNI DELL’IMPRESSIONISMO

 

150 anni dell'impressionismo

 

La mostra comprende un’enorme varietà di dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni, documentando in particolare le origini e la storia di un nuovo modo di fare arte, caratterizzato dall’anti accademismo, dalla pittura en plein air, che permetteva di completare l’opera in poche ore e dalle grandi innovazioni dell’epoca.

La volontà degli impressionisti, infatti, era quella di riprodurre sulla tela le sensazioni, le percezioni visive e le emozioni che il paesaggio comunicava nelle varie ore del giorno e in particolari condizioni di luce, lo studio delle sfaccettature di colori del cielo, dell’atmosfera, delle acque, eliminando il lavoro al chiuso dell’atelier. Il paesaggio, non è più qualcosa di aggiunto, ma diventa soggetto del dipinto.

 

150 DELL’IMPRESSIONISMO, NUOVE FORME D’ARTE

 

Impressionisti - l'alba della modernità. La mostra a Roma per celebrare i 150 anni dell'impressionismo

 

Rivoluzionato anche il modo di dipingere, sono aboliti infatti il disegno e le linee che contornano gli oggetti, la prospettiva geometrica, le pennellate non sono fluide, ma realizzate con tocchi, escludendo l’utilizzo dei colori bianco e nero. La luce è in contrasto con le ombre e viene a galla con l’uso di colori forti e accesi, che parlano di natura.

Viene posta particolare attenzione, infatti, per tutte quelle nuove tecniche applicate nel campo del disegno, della stampa e dell’incisione. Saranno esposti celebri bozzetti e litografie, quali: La maison du doctor Gachet di Cézanne, L’homme à le pipe di Van Gogh, Il ritratto di Berthe Morisot e il Bar aux Folies-Bergère di Manet, La loge di Renoir e, ancora, le celebri ballerine di Degas, di queste ultime anche diverse sculture bronzee realizzate sullo studio del movimento.

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