L’Epifania tutte le feste si porta via. Questa festività sancisce di fatto la fine delle festività natalizie. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio arriva la Befana a portare ai bimbi buoni dolciumi e giocattoli nelle calze appese al camino o davanti alla finestra. Di solito, inoltre, per ringraziarla si lascia un mandarino o un’arancia. Su questa ricorrenza c’è tanto di più da raccontare: sono molti, infatti, i miti e le leggende sull’Epifania che l’hanno resa ancora più interessante e misteriosa.
Dalla tradizione cristiana, passando per la cultura pagana, i miti e le leggende sull’Epifania si sono tramandati di generazione in generazione e sono arrivati ai giorni nostri con tutto il loro carico di magia. Racconti che conservano l’anima degli incantesimi, delle storie da ascoltare, da custodire nella mente per viaggiare con la fantasia, tra visioni fantastiche e storia.
MITI E LEGGENDE SULL’EPIFANIA: LA TRADIZIONE CRISTIANA
Tra i miti e le leggende sull’Epifania a carattere religioso ci sono quelli legati alla tradizione cristiana. Secondo i cristiani il 6 gennaio è il giorno in cui i Re Magi arrivano presso la culla di Gesù guidati dalla Stella Cometa. Questo arrivo rappresenta simbolicamente la manifestazione del figlio di Dio ai popoli del mondo, infatti l’etimologia greca della parola Epifania significa proprio apparizione.
Una leggenda diffusa nel Medioevo narra che i Re Magi, Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, dirigendosi verso Betlemme, incontrarono una vecchina e le chiesero delle informazioni. Questa vecchietta, associata alla Befana, diede loro le indicazioni richieste, ma non li seguì nel loro cammino per giungere dal Bambino Gesù. Il senso di colpa scaturito dalla sua condotta, la portò poi a riempire un cesto di dolciumi e doni, bussando a tutte le porte nella speranza di ritrovare i Magi e di incontrare Gesù.
Miti e leggende sull’Epifania si fondono dunque tra loro, creando legami sempre più forti con la storia, la religione, la fantasia e come vedremo più avanti anche con i culti pagani e precristiani.
I CULTI PAGANI E L’EPIFANIA PER I ROMANI
I miti e le leggende sull’Epifania sono da sempre fortemente legati ai riti pagani, a quelli che propiziavano il buon raccolto o che scandivano il ciclo delle stagioni. La figura della Befana infatti va oltre quello che la visione cristiana ha di lei e si ipotizza che la sua apparizione sia nata all’incirca tra il X e il VI secolo a.C. La sua immagine è spesso strettamente interconnessa alla figura della Dea Diana, divinità femminile della caccia e della vegetazione.
Partiamo dall’inizio. I Romani collegavano il 25 dicembre sia con la nascita di Cristo che col Sol Invictus. Quest’ultimo era la rappresentazione della rinascita e di una vita nuova, di un Sole che sprofonda nell’oscurità e poi torna a splendere più forte e vigoroso di prima. Una visione questa che si ispirava un po’ ai culti pagani che giungevano dalla Persia e che erano legati alla figura del Dio Mitra. Il Sol Invictus coincideva con il solstizio d’inverno, con la fine ideale e fisica del buio e del freddo.
La dodicesima notte dopo tale data, i Romani festeggiavano la rinascita della vita e della natura, l’Epifania appunto. Il numero dodici ha anche una valenza fortemente simbolica dunque. Fu in età imperiale inoltre che Giulio Cesare trasformò il calendario lunare romano composto da dieci mesi nel nostro calendario moderno giuliano-gregoriano di dodici.
Secondo i miti e le leggende sull’Epifania romani, durante questo periodo delle creature femminili volavano sui campi e svolgevano una sorta di rito propiziatorio per favorire il raccolto. Così come la Befana vola sulla sua scopa, queste figure, tra cui Diana e le divinità dell’abbondanza e della sazietà, Abùndia e Sàtia, si libravano in volo per stimolare le coltivazioni.
Nel Centro e Nord Europa invece la Befana era associata ovviamente a figure della tradizione celtica, mentre nelle culture germaniche a Perchta o Berchta, ovvero la Signora delle Bestie.
MITI E LEGGENDE SULL’EPIFANIA: LA NOTTE IN CUI TUTTI GLI ANIMALI PARLANO
Uno dei miti e leggende sull’Epifania più insolito, bizzarro e originale è quello che asserisce il dono della parola agli animali. Secondo questa credenza calabrese infatti, nella notte dell’Epifania gli animali hanno il potere di dialogare tra loro, narrando dei comportamenti, giusti e sbagliati, avuti durante l’anno dai loro padroni nei loro confronti. Chi si è comportato male dovrà stare attento, potrebbe anche perdere l’uso della parola! Durante questa notte magica dunque, tutti gli animali parlano tra loro e se un umano dovesse ascoltarli e sentire quello che si dicono segretamente, potrebbe capitargli una sciagura.
Questa leggenda nata in Calabria si ricollega anche all’avvento dei Re Magi alla grotta di Gesù Bambino. Si ritiene che un episodio simile si verificò altresì durante la notte sacra della nascita del Bambinello. Pare che gli animali attorno alla sua culla dialogassero sul trattamento riservato loro dai padroni.
Non rimane che aspettare l’ultima e incantata notte delle festività natalizie, per sentire gli animali parlare a vostro rischio e pericolo, per fare qualche rito propiziatorio, oppure semplicemente per attendere la Befana e purtroppo la fine delle feste.