Il 5 maggio ricorre la Giornata Mondiale della risata per la pace. Spesso si pensa che questa ricorrenza abbia a che fare con la comicità, in realtà ha origini più profonde e uno scopo ben preciso. Ne parliamo con Rodolfo Matto, presidente nazionale dell’associazione Teniamoci per mano onlus, e Cecilia Casula, presidente della sede di Roma.
La giornata nasce nel 1998 grazie a Madan Kataria, un medico indiano che ha dato il via a tutto il movimento dello yoga per la risata. Ogni anno viene celebrata con una sessione che si fa in tutto il mondo, leggendo il messaggio di Kataria, che cambia tutti gli anni, e liberando l’energia della risata al cielo, perché noi siamo tutti connessi attraverso il respiro. La terapia della risata, la clownterapia ecc. sono tutte azioni che fanno parte di questo movimento – ci racconta Rodolfo Matto di Teniamoci per mano onlus.
Com’è nata l’associazione Teniamoci per mano onlus?
L’associazione Teniamoci per mano onlus è nata a Napoli 14 anni fa grazie a un gruppo di ragazzi che erano attratti dalla figura del clown in corsia. La clownterapia non è come andare a fare animazione, si ha bisogno di una serie di strumenti. Io feci loro il primo corso, mi occupavo già di clowning, di benessere e da allora sono rimasto nell’associazione fino a diventare presidente ad agosto 2023.
Teniamoci per mano è cresciuta in Italia, infatti è presente in una decina di regioni. Non siamo più solo negli ospedali, ma anche in strutture sociali e sui territori come clown sociali. Abbiamo avviato tanti progetti, tra cui Spiagge senza barriere, per favorire la balneazione delle persone con problemi; abbiamo installato giostrine accessibili a tutti in alcune sedi e abbiamo aperto un parco inclusivo a Roma. Siamo passati dal concetto di accessibilità al concetto di inclusione.
L’associazione conta 800 volontari in giro per l’Italia. Il nostro obiettivo è creare connessioni, crediamo che connettere le persone attraverso la parte più pura e profonda, che è la leggerezza, crea benessere. La clownterapia va proprio ad agire sulla parte sana delle persone, per creare un nuovo equilibrio in chi vive la sofferenza attraverso la relazione. Quindi l’equilibrio è reciproco, sia di noi volontari, che di coloro che entrano in contatto con noi.
L’importante per noi è ricordare a ognuno che siamo persone e non sintomi. Per fare clownterapia bisogna sospendere il giudizio e non avere pietas, non bisogna guardare il sintomo, ma la persona. Il potere del naso rosso è che ci mette nella condizione del qui e ora, del presente, nella condizione in cui abbiamo una grande consapevolezza di ciò che stiamo vivendo ma senza giudizio, per sostenere al meglio la persona e aiutarla a ripristinare il proprio equilibrio riattivando le sue risorse. Uno dei metodi per fare ciò è proprio la risata.
Oltre a distogliere l’attenzione dagli stimoli negativi, la risata ha anche una serie di implicazioni fisiologiche che migliorano la salute. Infatti quando ridiamo respiriamo più profondamente, ci ossigeniamo di più, nutriamo meglio le cellule del nostro corpo, produciamo endorfine e serotonina (gli ormoni della gioia), si innalza la soglia di sopportazione del dolore, regola il battito cardiaco e la pressione arteriosa, smuove il sistema immunitario.
Ridere attiva le nostre energie sociali: quando noi ridiamo con una persona siamo sempre sullo stesso piano; l’importante è ridere CON, non ridere DI.
Per entrare a far parte del team dei clown di Teniamoci per mano onlus è necessario seguire un corso specifico che voi, come associazione, organizzate. Com’è strutturato e che requisiti si devono avere per accedere?
La nostra formazione, per la quale stiamo chiedendo anche una sorta di riconoscimento, è strutturato in questo modo: abbiamo un corso base, che verte sulla consapevolezza che non andiamo in corsia a giocare, che non diventiamo terapeuti, ma che è terapeutico quello che facciamo, perciò si chiama clownterapia; il nostro corso base lavora molto sulla ricerca del proprio clown, quindi della dimensione di partenza di ogni essere umano, abbandonando un po’ gli schemi che ci portano a razionalizzare qualsiasi cosa; si lavora molto anche sul concetto di relazione, che è fondamentale per attivare gli strumenti dell’altro per riequilibrarsi. Si tratta di un corso intensivo che dura un weekend e prevede 100 ore di tirocinio in corsia. Poi ci sono altri livelli di formazione più specifici, alcuni legati all’emotività e altri sulle tecniche del clowning.
Ovviamente i corsi sulle tecniche vanno bene, ma noi dobbiamo usare ciò che siamo, non ciò che abbiamo, per creare una relazione. Il clown quando è in corsia non deve pensare, deve sentire, quindi agire in base ai propri sensi, perché il pensiero è sempre l’elaborazione di qualcosa, non sta mai sul qui e ora.
Il tirocinio poi è fondamentale perché, dopo aver trovato la dimensione del proprio clown interiore, bisogna alimentarlo proprio con il lavoro sul campo.
Voi entrate indistintamente in tutte le realtà o avete delle convenzioni?
Di base ci muoviamo sempre in realtà con cui abbiamo convenzioni, poi ci sono occasioni particolari. Al di là di situazioni emergenziali, che possono accadere – per esempio durante il Covid andavamo negli hub vaccinali, ma non c’erano convenzioni, ci chiamavano e andavamo –, la convenzione garantisce un’assicurazione ai volontari, anche per la tranquillità della struttura in cui andiamo, ma non prevede un riconoscimento economico.
Una cosa importante che i nostri lettori vorranno senz’altro sapere: come è possibile supportare l’associazione?
Un grande supporto arriva dal 5 per mille e dalle donazioni. Sul nostro sito https://teniamocipermanoonlus.net/ ci sono tutte le informazioni.
In questi anni, proprio grazie alle donazioni, siamo riusciti a donare 70-80mila euro di supporti sanitari agli ospedali, senza spendere denaro pubblico; a volte siamo intervenuti per aiutare alcune famiglie con le spese per le cure; altre volte abbiamo sostenuto missioni all’estero. Quindi i fondi che ci arrivano vengono utilizzati sia per mantenere attiva l’associazione, che essendo nazionale ha dei costi, sia per aiutare chi è in difficoltà.
Nella settimana dal 6 al 12 maggio, si terrà a Napoli la sesta edizione dello Smile Clown Festival, organizzato dalla nostra associazione. Un evento in cui noi volontari ci incontriamo da tutta Italia per confrontarci, relazionarci con la popolazione, fare formazione e passare tempo insieme. Saranno presenti anche una trentina di clown internazionali, come ogni anno, per esempio Michael Christensen, il padre della clownterapia moderna, e Patch Adams.
Il calendario dei corsi
Maggio:
- 18 e 19 Cagliari
- 25 e 26 Benevento
Giugno:
- 8 e 9 Venezia
- 15 e 16 Messina
- 22 e 23 Caserta
- 29 e 30 Nocera
Luglio:
- 13 e 14 Nicosia
- 20 e 21 Montesarchio