La Vespa nel cinema, come ogni cosa bella, ha avuto uno spazio importante. Oggi vi parliamo di tre film che l’hanno messa in luce, al di là del celebre Vacanze Romane. Non perché non si tratti di un capolavoro ma perché quella bellissima sella non ha ospitato solo Audrey Hepburn.
Il cinema, come tante altre arti, spesso rappresenta le cose belle che ci circondano, quelle che riescono a provocarci un’emozione. Così è per la Vespa nel cinema, icona di sempre. La Piaggio è un’azienda nata nel 1884 che inizialmente si è occupata di materiale ferroviario ed aeronautica prima di trasferirsi a Pontedera e passare alle motociclette. La concorrenza di Guzzi e Gilera era fortissima, così l’ingegnere Renzo Spolti cercò di progettare un veicolo più femminile. Parti meccaniche coperte, scocca per proteggere il conducente da schizzi e fango, serbatoio posteriore, motore a due tempi, tre marce.
LA VESPA NEL CINEMA: POVERI, MA BELLI
23 Aprile 1946: viene depositato il brevetto della Vespa ’98, come i centimetri cubici. Da quel giorno la storia motoristica a due ruote è cambiata, si è aperto un mondo che molti anni dopo avrebbe dato vita a tutto il settore degli scooter, alla concezione della comodità rispetto alla velocità.
Dopo la guerra si andava a piedi e la Vespa è stato il primo vero mezzo di locomozione acquistato delle masse in Italia. Costava poco e quindi era molto diffusa. Dino Risi nel 1956 si rende conto che non è possibile non dare spazio a questo mezzo rivoluzionario e lo sceglie come prediletto dai protagonisti della sua trilogia. Belle, ma povere. Cocco di mamma. Ed appunto Poveri, ma belli di cui parliamo ora.
Romolo e Salvatore sono giovani, belli, vivono a Roma in un edificio popolare. Uno fa il commesso, l’altro il bagnino ed entrambi approfittano della loro bellezza e faccia tosta per corteggiare ragazze affascinanti. S’innamoreranno tutti e due di Giovanna, una splendida commessa che lavora in una sartoria. La giovane avrà un breve fidanzamento con entrambi, ma poi tornerà sui propri passi e capirà d’essere ancora invaghita del suo ex Ugo.
La storia si conclude con Salvatore che si rende conto di essere realmente innamorato della sorella di Romolo e quest’ultimo invece della sorella di Salvatore. Un bel finale, romantico, anni Cinquanta, dove ogni matassa si scioglie. La Vespa è ovunque, in ogni scena che prevede uno spostamento dei protagonisti. Per i tempi appare ovvio, in quanto il prodotto Piaggio ebbe un vero e proprio boom: presentata in 100 esemplari alla Fiera di Milano, la prima serie andò esaurita in poche settimane.
Dino Risi racconta un’epoca di sogni, dove anche un ragazzo senza famiglia alle spalle, stringeva la cinghia e sacrificava parte dello stipendio mensile pur di comprarsi, a rate, una Vespa nuova fiammante.
LA VESPA NEL CINEMA: IL TALENTO DI MR. RIPLEY
A partire dagli anni Cinquanta la Vespa divenne letteralmente il simbolo dell’Italia all’estero. Prima, oltreoceano, eravamo tristemente conosciuti soltanto per la pizza, il mandolino e la mafia. Questo motorino dalla linea elegante mostrò la nostra faccia imprenditoriale a chi ci osservava da lontano. La Piaggio ha rinfrescato, di colpo, l’immagine del Belpaese nel mondo, specialmente negli Stati Uniti. Per gli americani eravamo quei rumorosi e sporchi personaggi che arrivavano con la nave e la valigia di cartone.
Adesso dicevi Vespa e pensavi ad un mezzo economico, ma allo stesso tempo con una linea innovativa ed accattivante che strizzava l’occhio a uomini e donne. Questo iconico motorino diventa quindi immancabile in qualsiasi pellicola americana ambientata in Italia negli anni del dopoguerra. Fra questi, un piccolo capolavoro è Il Talento di Mr.Ripley, pellicola del 1999 con dei giovanissimi Matt Damon, Cate Blanchett, Jude Law e Gwyneth Paltrow.
La storia è avvincente e piena di colpi di scena e gran parte della pellicola è stata girata ad Ischia. Un Thriller che parla di quanto sia difficile vivere una vita piatta, di come sia eccitante viverne una piena di emozioni e di cosa siamo disposti a fare pur di prendere l’identità di un’altra persona.
La Vespa è ovunque ed il regista, Anthony Minghella, riprende molti modelli di vari colori del gioiello Piaggio. Il motorino vicino al mare, il rumore scoppiettante della marmitta, due giovani stranieri che scorrazzano all’interno di una calda estate italiana che rimarrà indelebile nei loro ricordi.
CARO DIARIO
Film indimenticabile del 1993, scritto, diretto ed interpretato da Nanni Moretti. È una storia composta da tre episodi. Una delle immagini cult del cinema italiano è quella che riguarda il primo episodio, quando lo splendido quarantenne, protagonista della pellicola, attraversa una Roma deserta delle vacanze a bordo della sua Vespa Px.
Tra i modelli più popolari di sempre la 50 Special, prodotta dal 1969 al 1983, ed appunto la PX, uscita nel 1977 e venduta in oltre 3 milioni di unità. La Vespa è tra gli scooter più venduti della storia: recenti stime parlano di 17 milioni di esemplari venduti dal 1946 ad oggi. Numeri sensazionali se pensiamo alla piccola fabbrica di Pontedera.
Ma torniamo a Nanni Moretti che guida rilassato con il casco ben allacciato in testa, gli occhiali da sole, scoprendo personaggi e luoghi mai visti prima. Roma diventa una sorta di zoo che incuriosisce il guidatore non abituato al silenzio ed agli spazi rimasti vuoti dall’esodo estivo. Percorre interi quartieri della capitale e ne rimane conquistato.
In uno dei pochi cinema rimasti aperti viene proiettato Henry pioggia di sangue che lui trova orribile e di cui rilegge, meravigliato, recensioni encomiastiche. L’episodio si conclude sul litorale romano, sulla spiaggia di Ostia, nel luogo esatto dove Pier Paolo Pasolini è stato ucciso. La locandina del film ritrae proprio il protagonista Moretti in sella all’altra protagonista: la Vespa.