Nonostante la più volte dichiarata civilizzazione professata dall’uomo moderno, in ogni attuale guerra assistiamo costantemente ad efferatezze, ingiustizie ed a genocidi sempre più cruenti e vigliacchi. Ai Grandi che uccidono i Bambini.
La colpa di Abele per aver alimentato una disputa sui confini ed il valore della proprietà ancora oggi resta perpetuo e costante motivo per imporre le proprie prevaricazioni ed affermazioni sugli altri.
I PIU’ DEBOLI VENGONO ELIMINATI, I GRANDI UCCIDONO I BAMBINI
I beni materiali che dovrebbero garantire la serenità di una vita terrena indissolubilmente legata alle esigenze pratiche dell’esistenza dell’uomo, innescano spesso la difesa della propria sopravvivenza alimentando anche prepotenza e violenza.
Il principio Machiavellico della costante affermazione per tutelare i propri interessi giustifica ogni mezzo per ottenere il proprio fine.
La legge della natura, che prevede la salvaguardia ed il proseguo della propria discendenza innesca spesso nell’uomo l’istinto irrazionale della violenza.
I più deboli vengono eliminati e condannati nella povertà dalle società capitaliste o soppressi nelle società così dette idealiste.
Il dolore ed al contempo l’odio che gli uomini infliggono e producono ad altri uomini nell’uccidere i propri figli accomuna gli stessi ad un sentimento universale di vendetta, narrato nella genesi della storia dell’uomo.
Uccidere un figlio è la peggiore azione che si possa commettere per punire per l’intera vita i propri famigliari, non solo per il dolore inflitto ma rappresenta anche lo sfregio per eliminare una stirpe, la sua cultura, i suoi valori.
COME LA STRAGE DI ERODE
Lo stesso Erode con la strage degli innocenti cercò invano di sfuggire al suo destino credendo invano di tutelarsi dalla sostituzione di una nuova progenie
La storia insegna che macchiarsi del sangue degli innocenti condanna gli stessi assassini ad un destino altrettanto infausto.
La vendetta nell’uccidere bambini innocenti, dei Grandi che uccidono i Bambini, condanna inesorabilmente tutti gli attori delle guerre ed anche coloro che nel nome della diplomazia non si attivano concretamente senza ipocrisia ed inganno.
Dante conoscendo l’indole dell’uomo posiziona gli Ignavi al primo girone, costretti a girare nudi per l’eternità inseguendo un’insegna che corre velocissima e gira su se stessa, punti e feriti da vespe e mosconi. Il loro sangue, mescolato alle loro lacrime, viene succhiato da fastidiosi vermi.
Inoltre, per la legge del contrappasso, poiché non furono attivi in vita, ora, sono costretti a correre ininterrottamente.
Siamo tutti discendenti e figli di Caino e di Ponzio?
