Ve lo trovo io il rimedio contro qualsiasi tristezza. Si chiama Napoli, lo abbiamo ribadito anche noi durante una puntatina al capoluogo partenopeo, con queste esatte parole: a Napoli le persone sono sempre felici e chi non lo è, forse non è mai uscito dalla porta di casa. Parole di un bambino e, dunque, voce della verità. Ed è proprio a bambini e ragazzi che consiglio una visita a Città della Scienza, museo interattivo appena fuori dal centro che non ha nulla da invidiare ai percorsi didattici del resto d’Europa. ©Foto di Michela Ludovici – Divenire News
Si è conclusa da pochissimo la nostra visita a Città della Scienza, dove abbiamo toccato con mano questo gioiellino italiano moderno ed interattivo, in cui bambini e ragazzi entrano e sperimentano la Conoscenza naturale e umana. Ecco tutto ciò che dovete sapere su questo luogo e sulle attività proposte al suo interno, al termine delle quali non si può non proseguire la giornata con una bella pizza e con un tour pomeridiano nel centro di Napoli.
Visita a Città della Scienza: un piccolo mondo moderno
Non ne comprenderete il motivo ma, sappiatelo, ve ne accorgerete quasi subito: a Napoli le indicazioni vi condurranno a destra, laddove la direzione corretta è a sinistra. Non chiedetevi il perché, tenetevi solamente pronti nel lasciarvi sorprendere ad ogni passo da un cambio di programma inaspettato.
La Città della Scienza, invece, ci ha catapultati in un emisfero a parte, un piccolo mondo moderno a misura di scienziato, ampio e ben strutturato.
L’area espositiva della Città della Scienza si sviluppa su diversi edifici adattati a musei interattivi e spazi per laboratori didattici, al cui interno bambini e ragazzi – ma anche gli adulti, lo confermo – possono apprendere e sperimentare alcuni aspetti delle scienze naturali e dell’astronomia.
Il nome non inganna: si tratta davvero di una piccola città, composta da edifici in cui entrare e uscire a piacimento, spazi comuni all’aperto e ovviamente uno store al termine del percorso. Noi vi abbiamo trascorso l’intera mattinata ma, ovviamente, la visita si può estendere anche oltre. I piccoli ne saranno solamente entusiasti.
È un percorso che attraversa mondi affascinanti e diversi, tutti parte di un cerchio che si chiude e collega gli elementi espositivi fra di loro. Inaspettatamente, bambini e ragazzi si ritrovano ad imparare cose nuove in maniera interattiva, giocando ma applicando sempre la logica e il pensiero: si studia il corpo umano passo passo all’interno della sezione denominata Corporea, per poi intrufolarsi nel mondo degli insetti e toccarli dal vivo, fino a sedersi all’interno del Planetario per un viaggio nello spazio in tempo reale.
Corporea: dentro il nostro corpo
Corporea è considerato il più grande museo interattivo d’Europa sul corpo umano. E non ci sono dubbi, se pensiamo ai 3 piani e alle oltre 100 postazioni dedicate all’esplorazione del corpo umano. Parola d’ordine: toccare! Ma anche: ascoltare, riflettere, cercare.
Ve lo sareste mai immaginati di poter ascoltare dal vivo il battito del vostro cuore senza bisogno di un dottore? O di poter pompare aria nei polmoni sollevando una leva? E di poter guardare su uno schermo l’immagine del vostro cervello? Com’è fatto lo scheletro e quali movimenti riesce a fare? Lo si impara improvvisando un balletto davanti ad uno schermo. È possibile entrare nel sistema circolatorio? Durante la visita a Città della Scienza tutto è possibile: grazie ad una sorta di videogioco si viaggia tra le arterie e le vene ed è il piccolo scienziato a dover indicare la via.
Come avviene il concepimento e lo sviluppo di un feto nella pancia? Possiamo ascoltare il rumore che producono i nostri organi interni quando mangiamo? A Corporea c’è una risposta per ogni domanda sul funzionamento dell’essere umano, dalla testa ai piedi. Unico dispiacere: non siamo riusciti a dare fuoco ad una nocciolina tramite la rotazione di due maniglie. Sulla forza e la resistenza dobbiamo lavorarci bene.
Al termine della visita, il nostro esploratore ha ottenuto il cosiddetto Passaporto dello scienziato: ha individuato tutte le più importanti componenti del corpo umano e le ha colorate sul passaporto che gli è stato dato all’ingresso. Un piccolo premio lo attende!
Insetti & CO.
Superiamo lo scetticismo iniziale e ci avventuriamo, convinti dalla passione e dall’entusiasmo della guida del museo, Cristian, all’interno della mostra Insetti & Co. La piena riuscita di quest’area la vediamo dalle reazioni di bambini e ragazzi: laddove Cristian ci esorta a non avere paura degli insetti, a superare i pregiudizi e a toccare gli esemplari che lui ci porge e ci presenta – assolutamente innocui – i bambini e la loro purezza rispondono pienamente alle sue aspettative e non rimangono delusi.
L’insetto foglia, l’insetto stecco e persino le blatte: bambini e ragazzi fanno a gara per toccarli e, pensate un po’, anche gli adulti. Gli esemplari più pericolosi come tarantole e formiche restano invece nelle teche. Un’occasione d’oro per superare le proprie paure e tornare ad interagire con la natura utilizzando gli stessi occhi puri di un bambino. Provare per credere!
Visita a Città della Scienza: il Planetario, a spasso nell’Universo
L’astronomia e l’Universo sono un mondo da scoprire e durante la nostra Visita a Città della Scienza ci siamo lasciati sorprendere: non un Planetario qualunque ma il più grande e avanzato planetario 3D in Italia, con una capienza di 113 posti a sedere all’interno di una cupola dal diametro di 20 metri.
Gli spettacoli si svolgono più volte durante il giorno e in orari prestabiliti, da prenotare all’info point di Corporea.
Mondi Lontani: la ricerca dei pianeti extrasolari e Dalla Terra all’Universo sono spettacoli 2D adatti ad ogni età, mentre Vita e Morte di una Stella è consigliato dagli 11 anni in su. E poi c’è Robot Explorer, un viaggio compiuto dalle sonde spaziali durante il quale sembra di essere realmente su uno dei pianeti del nostro sistema solare.
Noi abbiamo assistito allo spettacolo Planetario Live, il cielo del mese. Se pensate sia impossibile guardare cosa succede nel cielo attorno a voi nel momento esatto in cui siete seduti sulla vostra poltrona, dovrete ricredervi: viaggerete a pochi millimetri dal sole, per esplorare i pianeti del sistema solare, le stelle e la loro composizione, nonché le costellazioni e la loro storia. I nostri occhi di adulti s’incanteranno e quelli dei bambini diventeranno gli occhi di tanti piccoli astronauti. È possibile scattare fotografie ma solamente senza flash, per non rendere nulla l’esperienza.
Visita a Città della Scienza: informazioni utili
La Città della Scienza è aperta tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 9 alle 17, i giorni festivi dalle 10 alle 18 e dal 17 giugno al 15 settembre dalle ore 10 alle 16. Potete contattare il museo al numero +39 081 7352222 o via mail a contact@cittadellascienza.it
Per ulteriori info e per i costi, ecco il sito web a cui riferirsi: http://www.cittadellascienza.it/organizza-una-visita/
Un’informazione importante da tenere a mente è che La Città della Scienza si trova a circa 10 km dal centro di Napoli. Ci è dispiaciuto molto apprendere che, nonostante la sua importanza, la struttura non è ben collegata al centro o comunque non in maniera diretta. Il mezzo più comodo e veloce per arrivarci è l’auto: c’è un parcheggio a pagamento, a pochi euro. Con i mezzi pubblici si impiega circa un’ora e mezza. Noi abbiamo preso un treno-metropolitana alla stazione Garibaldi fino alla stazione di Bagnoli, molto comodo, per poi attendere invano un autobus nelle vicinanze e decidere alla fine di proseguire a piedi per circa 20 minuti di cammino.
Non tutti lo sanno ma esistono delle tariffe taxi convenzionate da e per Città della Scienza. Partono e arrivano, però, solo da/per limitati punti del centro di Napoli. Al ritorno abbiamo quindi chiamato un taxi, che con euro 16,50 ci ha condotti a via Partenope, sul lungomare.
Napoli magica, Napoli dei sorrisi. Passeggiando lungo vie e monumenti del centro cittadino
Nulla accade mai per caso e la scelta di approdare sul lungomare di Mergellina, in via Partenope, non poteva essere più azzeccata. La degna conclusione di questa mattinata scientifica, dopo una percorrenza in taxi trascorsa ad ascoltare gli aneddoti della simpatica vita del tassista, non può che essere una bella pizza napoletana!
Noi vi consigliamo di fermarvi da Mammina in via Partenope, dove abbiamo gustato una pizza margherita e una pizza campana, a prezzi non troppo onesti ma rallegrati da musica, calda accoglienza, canzoni e stornelli. Un momento di magico relax da assaporare tutto, girandosi a guardare ‘o mare quant’è bello!
Napoli è quel luogo dove si torna felici, dove si sorride da quando si arriva a quando si va via. Ogni itinerario è quello giusto e il nostro è stata solo una delle tante alternative da scegliere per vivere lo spirito di questa città. Dalla pizzeria Mammina ci siamo incamminati sul lungomare, abbiamo ammirato il Vesuvio all’orizzonte e siamo scesi un attimo sull’acqua, dove una folla di bagnanti si tuffava e prendeva il sole. Camminando si arriva in Piazza del Plebiscito, dove abbiamo ammirato il Palazzo Reale e ci siamo seduti sugli scalini dell’immensa piazza, sempre gremita.
Da lì, vale la pena percorrere con coraggio l’affollatissima via Toledo ed entrare nella Galleria Umberto I che si incontra lungo la strada: meravigliosa, con le sue vetrate, i suoi mosaici pavimentali e le sue pareti scolpite. Troverete sempre qualcuno ben disposto a scattarvi una foto, con garbo e gioia, tipici di coloro che incontrerete in questa città. Affrontare il caos della via dei negozi metterebbe a dura prova chiunque e, per questo motivo, il consiglio è quello di fermarsi per una breve pausa caffè e sfogliatella in uno dei bar che affollano via Toledo o i Quartieri Spagnoli.
La fermata metro Toledo è utile per arrivare dall’altro lato del centro ma la prendiamo anche spinti dalla curiosità di entrare in questo piccolo angolo sotterraneo di luci, arte e tecno. Soffitti e pareti a mosaici vi stupiranno con dei giochi di luci colorate degni di un museo d’arte moderna e contemporanea.
Arrivati al Duomo già a pomeriggio inoltrato, ci concediamo una piccola visita, seduti all’interno dell’antica e mistica cattedrale con il naso all’insù, per terminarne il giro al piano inferiore, dove sono ospitate le spoglie del patrono San Gennaro.
A questo punto, tutto ciò che vogliamo è ritrovarci in Piazza Dante ma anche perderci per le vie di Spaccanapoli e via dei Tribunali, senza aver paura di camminare dentro Forcella, antico quartiere un tempo abbastanza pericoloso, lanciando uno sguardo alle sue caratteristiche finestre diroccate, colorate dai tipici panni stesi.
In via San Biagio dei Librai verrete catturati dalle tante frasi d’amore e di passione scritte e sospese fra i palazzi, a ricordare una Napoli che non c’è più e a rappresentare quella che è oggi.
Tutto ciò detto, una capatina a San Gregorio Armeno è d’obbligo, in qualsiasi momento dell’anno: adulti, bambini e ragazzi non potranno non restare a bocca aperta nello scoprire che nel presepe c’è anche pulcinella che inforna la pizza, il macellaio che arrostisce un maiale e che esiste una Natività dove Gesù ha visto la luce all’interno di una radio vintage.
Napoli è questo ed è molto altro, è la città dell’arte, del cinema, della musica, della storia, delle tradizioni senza tempo. È quel luogo in cui si ha sempre voglia di ritornare, anche se alcuni posti appaiono oggi diversi, nel bene e nel male. Diventata a tratti troppo turistica, sembra aver perso quella caratteristica di autenticità che l’ha resa celebre in passato. Ciò che non perderà mai è, comunque, la sua unicità, quell’anima e quel corpo senza eguali che la renderanno sempre irripetibile.