Scegliere un vino per una occasione speciale non può essere una decisione lasciata al caso. Alcuni passano ore in enoteca facendosi consigliare senza arrivare comunque ad una consapevolezza. Altri optano per il supermarket e per quella fila interminabile di bottiglie così uguali ma tanto diverse. Per altri ancora la scelta dei migliori vini per Natale ha la stessa importanza di quella riguardante la squadra di calcio o la facoltà da frequentare.
In questo articolo cercheremo di sconfiggere l’ansia da scelta, proverò a consigliarvi delle etichette per ogni occasione e in particolare i migliori vini per Natale. Fare bella figura a tavola senza spendere un patrimonio. Chi porta il vino, di solito è quello che non sa cucinare, quello con la camicia bianca che rimane lontano dai grembiuli e dalle pentole. Proprio per questo non può deludere.
VINI PER IL NATALE 2023: COSA PORTARE ALLA VIGILIA A CASA DAI SUOCERI
Non ci sono molte cose di cui posso andare fiero, ma ricordo ancora con orgoglio il primo 24 dicembre in casa di mia moglie. Ai tempi eravamo fidanzati e quella sera era il primo ingresso ufficiale in casa sua. Mio suocero è un criticatore professionista, quindi la percentuale di riuscita era molto bassa. Quando vi trovate davanti a qualcuno che vi scruta, allo scettico dalla nascita, per venirne fuori dovete andare sul sicuro. Alla vigilia tutto pesce, quindi optai per un bianco.
Oggi come allora vi consiglio un Vermentino di Sardegna: delicato e fresco. Senza doversi svenare con quello della cantina Conca Entosa di Palau che costa circa 1800 euro a bottiglia, potete acquistare quello della piccola cantina gallurese Capichera che si aggira sui 100 euro. Si tratta di una etichetta comunque conosciuta e prestigiosa; un vermentino che è l’esito di una vinificazione in acciaio e di un affinamento della durata di sei mesi in barrique nuove. La qualità di questo bianco è molto elevata, elegante, ha una personalità decisa, è perfetto come abbinamento per il pesce alla griglia.
Poi, se avete già incassato la tredicesima e volete giocare un doppio colpo da maestro, potete presentarvi con una seconda bottiglia per il dolce. Non andrei su Spumante o Champagne, mi presenterei con qualcosa di meno banale. Un’idea potrebbe essere il BiancoMandorla della cantina Martinez che si abbina perfettamente con ogni tipo di dessert. Si tratta di un vino che nasce dall’uva Inzolia ed in seguito viene aromatizzato con le mandorle. Va servito preferibilmente freddo.
La cantina Martinez si trova nella punta estrema della Sicilia Occidentale, è nata nel 1866 ed è ancora tra le più fedeli nel processo di realizzazione di questo vino liquoroso. Avendo superato la prova del Professore, così chiamo mio suocero, posso garantire sulla riuscita.
VINI PER NATALE: IL TEMUTISSIMO PRANZO
Tre fratelli, quattro nuore, sei o sette nipoti, cugini come se piovesse, qualche anziano sulla poltrona massaggiante, un paio di nonne che sorvegliano la cottura della lasagna, uomini che spelluzzicano, donne che cucinano come se non ci fosse un domani. Arrivi tu con la tua camicia bianca e cammini dall’ingresso sino alla tavola apparecchiata a festa imbracciando quattro bottiglie di vino. Sul mobile dedicato alle bevande capeggiano già quattro fiaschi di vino del contadino, ma tu hai il compito di fare il salto di qualità, di non deludere.
Il 25 è il giorno della carne, è la volta dei rossi. La giornata è lunga: ti aspetta una dura battaglia contro il bollito misto, il cappone in brodo, l’agnello in umido, il maiale arrosto, lo zampone con le lenticchie di Castelluccio di Norcia. Io sono toscano e non ho mai avuto molta libertà nello scegliere i vini per Natale. Se dalle mie parti non ti presenti con un Chianti Classico ed un Brunello di Montalcino, le accuse alla tua persona possono variare da una scarsissima virilità, all’augurio di una calvizie fulminante.
Questi due vini però, per fortuna, non deludono mai ed hanno una infinità di produttori che si danno battaglia sugli stessi prodotti. Quest’anno vado sul sicuro e vi parlo di due etichette di tutto rispetto. Consiglio un Chianti Riserva DOCG delle Cantine Terredagoli, un uvaggio Sangiovese di colore rosso rubino di buona intensità con lievi riflessi granati. È un vino perfetto per i secondi di carne, ha una buona struttura, è armonico e rotondo al gusto. Bevendolo si sente la passione del produttore, si sentono le nostre colline toscane ed il sapore deciso di un vino inconfondibile nel mondo.
Per il Brunello di Montalcino invece consiglio quello dell’azienda Castiglion Del Bosco: nasce da uve provenienti da un suolo ricco di argilla e galestro. Un vino veramente ottimo che svela al naso note fruttate e floreali che emergono fra vaniglia ed eucalipto. Anche in questo caso si tratta di un produttore storico e la bottiglia ha un rapporto qualità prezzo imbattibile.
Entrambe queste bottiglie sono da gustare in pranzi importanti, sono due vini per Natale per eccellenza. A Prato, dove vivo, si conclude il pranzo con i cantucci e ci si abbina un Vin Santo di pregio. Fra tutti quelli che potete trovare in commercio quello del Marchese Antinori non ha rivali: selezione di uve Trebbiano e Malvasia che vengono appassite in modo naturale, metodo che richiede tempo e pazienza per dar vita ad un vino intenso e piacevolissimo per la ricchezza di aromi e per la sua morbidezza al palato.
GLI AVANZI DEL 26 DICEMBRE
Normalmente una famiglia di carnivori voraci non riesce a finire tutto il cucinato del 25 e viene fatta la spartizione delle pietanze fra i vari parenti. La sera di Natale ognuno rincasa nella propria abitazione con decine di vasetti sottovuoto contenenti ogni genere di alimenti. Il 26 per terminare gli avanzi serve un vino che vi coccoli e mi sento di consigliarvi un rosso dell’Alto Adige: il Lagrein.
È un vino ricco di colore e struttura, perfetto per l’invecchiamento in legno. Ha una gradazione attorno ai 13°, è di un bel colore rosso scuro ed ha un bouquet ampio e speziato con frutti di bosco, cacao, pepe, spezie dolci e sottobosco. Al palato è strutturato, ma morbido e avvolgente come molti altri vini di montagna. Perfetto appunto per intingoli di carne da gustare preferibilmente con pane nero.
Dovendo farvi un nome, mi permetto d’indicarvi quello della cantina Rottersteiner che ho avuto occasione di provare a Bolzano. Se invece avete l’occasione di abbandonare la famiglia d’origine durante questi tre giorni campali di abbuffate, ed affrontare dei viaggi di Natale insoliti, potete avere l’occasione di scoprire uvaggi mai provati.
Ogni regione ha i suoi vini per Natale, ha le sue tradizioni a tavola e la bellezza della nostra terra e che non smettiamo mai di assaporare gusti nuovi.