Scomparso alla giovane età di 18 anni in circostanze ancora non chiare, il regno di Tutankhamon è breve e quasi inconsistente, ma il successo del Faraone bambino si deve ad altro: la tomba di Tutankhamon è uno dei più grandi tesori ritrovati al mondo.
Una reggenza breve e una vita stroncata troppo presto, il sovrano egiziano Tutankhamon era stato sepolto per essere presto dimenticato, ma il suo destino è diverso. Salito al trono a soli nove o dieci anni, durante il suo breve regno il giovane Faraone fece spostare la capitale egiziana a Tebe e ripristinò il culto di tutti gli dèi, dopo che il suo predecessore Akhenaton aveva imposto il solo culto del dio Aton. Ma non è per queste azioni che il re viene ricordato. Nel novembre del 1922 la scoperta e l’apertura della tomba di Tutankhamon lo rendono una celebrità.
Dopo una cerimonia ed una sepoltura frettolosa, il sepolcro del faraone non fu degnato di molte attenzioni e questo ne sancì la fortuna. Non fu del tutto ignorato dai depredatori d’oro ma sicuramente questi avevano preferito puntare a sarcofagi molto più ricchi; essendo Tutankhamon morto così giovane, quante ricchezze aveva potuto accumulare in vita? Eppure, quel tesoro ad oggi è uno dei più ricchi mai ritrovati.
DOPO ANNI DI RICERCHE HOWARD CARTER APRE LA TOMBA DI TUTANKHAMON
Era il 4 novembre del 1922 quando l’archeologo britannico Howard Carter trova la tomba di Tutankhamon. Dopo dieci anni di ricerche sovvenzionate da George Herbert, Conte di Carnavorn, il gruppo aveva quasi perso le speranze, quando Carter fa una scoperta sotto alcune capanne di operai. Dei gradini portavano ai piedi di una tomba che mostrava segni di effrazione, la tomba era probabilmente stata saccheggiata pochi anni dopo la morte del faraone.
Trascurata in parte, tuttavia, la tomba era preceduta da una stanza piena di oggetti fino al soffitto, la scoperta fu strabiliante. Lettighe, statue, armadi; prima di poter arrivare alla vera e propria tomba si sarebbe dovuto svuotare il tutto.
Dietro un’altra porta sigillata erano riposti i ricordi del re bambino, e un baule con un’iscrizione: Baule di lino per sua maestà. Attorno alla tensione e al pathos generale, si comincia a intravedere la porta murata che avrebbe contenuto uno dei tesori più preziosi dell’antichità conservatosi fino ad oggi.
IL TESORO NELLA TOMBA DI TUTANKHAMON HA UN VALORE INESTIMABILE
Il 19 ottobre 1925 la squadra di Carter entra finalmente nella tomba di Tutankhamon, un agglomerato di piccole stanze. Un meraviglioso bassorilievo era dedicato al faraone e mostrava i suoi funerali, la processione, l’augurio di una vita eterna; tra le altre immagini, colpisce in particolare quella del fanciullo che abbraccia Osiride, dio dell’aldilà. La credenza degli antichi egizi era infatti che ci fosse un altro lungo viaggio ad aspettare il defunto, per questo motivo le tombe venivano riempite di utensili e di cibo.
Vennero infatti ritrovati vasi pieni di selvaggina per il faraone. Custodita dentro tre sarcofagi, uno dentro l’altro, vi era la mummia di Tutankhamon. I primi due sarcofagi erano in legno e in oro, mentre il terzo e ultimo in oro massiccio e pesava 110 kg, il valore era inestimabile.
Anche fra le bende della mummia vennero ritrovati amuleti preziosi con lapislazzuli e ossidiana, a guardia del re vi era la statua di Anubi. E infine l’oggetto più prezioso, un’incredibile maschera-ritratto del giovane faraone, con dettagli preziosissimi e completamente dorata, uno sguardo saggio e profondo, troppo giovane, l’ha resa uno degli oggetti più affascinanti mai stati ritrovati.
I DUBBI ATTORNO ALLA MASCHERA DEL FARAONE
L’iconica maschera dorata di Tutankhamon, è uno dei tesori più preziosi dell’antichità ma per anni è stata avvolta dal mistero e dai dubbi, analizzata e ammirata da diversi studiosi. Uno di loro, Christian Eckmann, si sofferma in particolar modo sui dettagli della maschera, affascinato dall’attenzione e dalla precisione della sua fattura.
Il conservatore tedesco aveva notato infatti la presenza di otto piccole vene all’interno dell’occhio dell’oggetto, che riproduceva il volto del giovane faraone; tuttavia, qualcosa non quadrava. Studiando il cartiglio regale di Tutankhamon, posizionato dietro la spalla della maschera, Eckmann nota, tra alcuni segni di difficile interpretazione, che il nome del faraone sembrava giustapposto ad un altro: quello della matrigna.
Inoltre, il cartiglio sembrava l’unione di due fogli d’oro saldati insieme. Un altro elemento di dubbio consisteva nel fatto che l’oro del volto sembrava diverso da quello del resto della maschera. Si aveva quasi come l’impressione che, data la morte improvvisa del re e la fretta con cui la cerimonia era stata organizzata, si fosse cercata una via più rapida.
Tuttavia, dopo accurati studi e analisi scientifiche, si è giunti alla conclusione che l’oro era uguale in tutte le parti della maschera, e che dunque si, il manufatto era stato creato appositamente per Tutankhamon in settanta giorni, operazione che ad oggi probabilmente nessuno sarebbe in grado di fare.
Fu un’ulteriore dimostrazione del fascino e dell’abilità di una civiltà singolare come quella egizia: la maschera di Tutankhamon è uno dei più bei ritratti esistenti al mondo.
UN FENOMENO POPOLARE GRAZIE ALLA TOMBA DI TUTANKHAMON
Ha addirittura un nome, la Tut-Mania. Perché Tutankhamon è così famoso?
Forse per l’attesa che si è creata attorno alle sue ricerche, forse per l’empatia legata alla sua morte così prematura; ma decisivo indubbiamente, è stato il ritrovamento della sua tomba.
L’iconica maschera dorata oggi è un simbolo inequivocabile. Gadget, statuette, cartoline: la faccia di Tutankhamon è letteralmente ovunque in Egitto e non solo, non si può non conoscere il suo nome.
Il tesoro inestimabile che ci ha portato è gelosamente conservato al Cairo, è un patrimonio che resterà immortale, d’altronde si è conservato per più di tremila anni. Il faraone bambino è diventato un simbolo nella cultura di massa e la figura totem dell’Antico Egitto, testimone di una delle civiltà più antiche, ricche e affascinanti di tutta la storia.