La vera storia de La Bella e La Bestia: la fiaba del Lago di Bolsena

la vera storia de la bella e la bestia

Quanto di reale celano le storie che conosciamo? E se non fosse tutto frutto di un’invenzione? La Bella e la Bestia non è solo una  famosa fiaba europea ma a quanto pare si ispira alla storia vera di un uomo selvaggio vissuto nel XVI secolo alla corte di re Enrico II di Francia. Chi l’avrebbe mai detto? Ma ora scopriamo insieme cosa si cela realmente dietro a questa antica fiaba.

 

Secondo il sindaco di Capodimonte Mario Fanelli il suo territorio rappresenta un unicum, cioè non è possibile trovare facilmentene una concentrazione di luoghi di inestimabile valore come quelli del territorio capodimontano: lo splendido promontorio, dove ha avuto origine la vera storia de La Bella e la Bestia e su cui si adagia il centro storico, l’Isola Bisentina e culla della famiglia Farnese, il monte di Bisenzio sul quale sorgeva l’antica città etrusca.

L’interno paesaggio abbracciato da spiagge le quali sono attrezzate per la fruizione turistica ed in parte lasciate naturali, fino ad arrivare sulle sponde del lago circondato da boschi. Il panorama è assolutamente mozzafiato: il paese spicca al di sopra di un promontorio lavico della sponda meridionale del Lago, con l’aspetto di un borgo medievale sviluppatosi tra l’VII e il X secolo, con il progressivo trasferimento degli abitanti dell’antistante città d’epoca etrusco-romana di Bisenzio.

 

LA VERA STORIA DE LA BELLA E LA BESTIA, TRA METAMORFOSI E REALTA’

 

la vera storia de la bella e la bestia

 

Il protagonista della vera storia De la Bella e la Bestia si ispira ad un uomo realmente vissuto nel 1550, di nome Pedro Gonzalez. Si trattava di un uomo nato a Tenerife nel 1537 che soffriva di ipertricosi, una rara malattia genetica che causa la crescita di peli superflui su tutto il corpo, per questo soprannominato il selvaggio. Quando aveva dieci anni Pedro finì in mano ai pirati che lo catturarono e lo portarono come omaggio al Re Enrico II per le sue nozze con Caterina De’ Medici.

Il sovrano gli offrì un’educazione esemplare; il ragazzo imparò il latino, il francese e il galateo. Nonostante la sua eccessiva peluria una donna di nome Catherine si innamorò di lui e lo sposò. La famiglia di Pedro fu oggetto di molti dipinti che iniziarono a circolare alimentando la leggenda de La Bella e la Bestia che tutti noi conosciamo. Dopo la morte di Catherine la famiglia Gonzalez fu ceduta ai Farnese. Intorno al 1608 Pedro si trasferì a Capodimonte, dove morì nel 1618.

 

UNA FIABA SULLE SPONDE DEL LAGO DI BOLSENA

 

la vera storia de la bella e la bestia

 

Nell’alto Lazio sorge un affascinante borgo, uno dei più piccoli e pittoreschi intorno al Lago di Bolsena e di tutta la Tuscia.

Ci riferiamo a Capodimonte, il fulcro della vera storia de La bella e la Bestia. Il suo piccolo centro storico è un vero capolavoro architettonico. Di impianto medievale fu solamente in epoca rinascimentale che i Farnese, signori del borgo di Capodimonte dal 1385, parte del Ducato di Castro fino al 1649, lo trasformarono nella loro sede di villeggiatura preferita.

Sebbene non rimangano tracce dell’antico insediamento etrusco di Vesentum – Bisenzio -, distrutto dai romani nel 280 a.C., le origini di Capodimonte affondano le loro radici proprio in questa importante città umbro etrusca, di cui rimangono numerosi reperti archeologici.

Rifondata dai Romani con il nome di Visentium , divenne Municipio e Diocesi, sopravvivendo fino a metà dell’VIII secolo quando venne nuovamente distrutta dai Longobardi. La sua popolazione si disperse: una parte si rifugiò sul promontorio dove sorse il primo insediamento di Capodimonte.

 

LA ROCCA

 

La vera storia de La Bella e La Bestia: la fiaba del Lago di Bolsena

 

L’edificio più importante del borgo sicuramente è la Rocca Farnese, costruito dalla famiglia Farnese nel Cinquecento.

Le sue origini , come la vera Storia de la Bella e la Bestia che vi si cela dietro, sono ben più antiche, e risalgono alla fondazione del borgo, in epoca medievale, come torrione difensivo. Infatti tra il 1513 e il 1514, Antonio da Sangallo il Giovane, architetto della famiglia Farnese, venne incaricato di trasformare la rocca quattrocentesca, antico castello dei Signori di Bisenzio, costruita intorno al torrione, nella “Villa” destinata al Cardinale Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III.

Oggi la Rocca, di proprietà privata, non è aperta al pubblico, e si può visitare in parte, previa richiesta ai proprietari. La ricostruzione della rocca da parte dei Farnese, sicuramente, influenzò l’edificazione o il rimaneggiamento degli altri edifici monumentali del borgo.

 

LA VERA STORIA DE LA BELLA E LA BESTIA. ULTERIORI MERAVIGLIE

 

La vera storia de La Bella e La Bestia: la fiaba del Lago di Bolsena

 

Ma cosa si nasconde oltre il borgo che ha dato vita alla vera storia de La Bella e la Bestia?

Notiamo il Palazzo Borghese e il Palazzo Poniatowski, entrambe residenze di villeggiatura risalenti al ‘700. Quest’ultimo, noto anche come il Palazzaccio, venne edificato su ordine del Principe Stanislaw Poniatowski: si narra che il principe volesse acquistare la Rocca Farnese per le sue vacanze, ma non essendogli stato concesso decise di costruire un enorme palazzo che ostacolasse la vista panoramica della rocca stessa.

Affacciato sul lago il Palazzo Borghese fu, fino al secolo scorso, la scuola elementare del paese e oggi è sede del Comune. Il Palazzo è affiancato dalla Torre dell’Orologio che riporta lo stemma con il liocorno, il simbolo dei Farnese.

Costruita nel XV secolo per volere della famiglia Farnese, in una posizione privilegiata tra il lago e la Rocca, la Chiesa di Santa Maria Assunta venne restaurata due secoli dopo. Dal portone di ingresso, aperto sulla semplice facciata principale, preceduto da una scalinata, si accede all’interno della chiesa a navata unica. Qui, si trovano alcuni stucchi ed un arco attribuiti al Vignola, oltre ad alcuni dipinti di pregio come l’Assunzione di Maria Santissima, del Tiepolo e un quadro raffigurante Santa Maria delle Grazie, del XVIII secolo, attribuito alla scuola del pittore napoletano Sebastiano Conca.

La passeggiata nel piccolo centro storico di Capodimonte si conclude addentrandovi tra i suoi vicoli, alla ricerca di scorci mozzafiato con vista sui due lati del Lago di Bolsena e sulla vicina Isola Bisentina, che può essere meta di una bella gita in barca!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com