Quando è nato il primo trasporto pubblico? Siamo a Trieste, era il 30 marzo 1876

primo trasporto pubblico

La storia dell’umanità è stata costellata da innumerevoli innovazioni e scoperte che hanno modificato la vita delle persone e apportato notevoli miglioramenti e facilitazioni. Un cambiamento epocale è rappresentato dal primo trasporto pubblico, una vera svolta nelle abitudini quotidiana di tutti coloro che per spostarsi avevano a disposizione esclusivamente le proprie gambe.

 

Nella seconda metà del 1800, in pieno periodo asburgico, la classe borghese imprenditoriale di Trieste iniziò a ragionare sulla necessità di velocizzare gli spostamenti di persone e merci, creando collegamenti efficienti e rapidi tra la stazione ferroviaria, al capolinea della tratta Trieste-Vienna, e le fabbriche presenti nel quartiere di Borgo Teresiano. Fu così che nacque la prima linea di trasporto pubblico urbano italiano, che venne inaugurata il 30 marzo 1876.

 

IL BORGO TERESIANO: LA CULLA DEL COMMERCIO CITTADINO

 

Quando è nato il primo trasporto pubblico? Siamo a Trieste, era il 30 marzo 1876

 

Laddove nel 1876 sorgevano fabbriche e magazzini, fino a qualche secolo prima quella zona ospitava le saline. Il Borgo Teresiano, infatti, è nato verso la metà del 1700 per volontà della prima Imperatrice d’Austria, Maria Teresa, dall’interramento delle saline. Il nome deriva proprio dalla fondatrice, per omaggiarla in eterno. Pensato per essere il nuovo quartiere signorile di Trieste, si trasformò presto nel centro del commercio locale. A oggi risulta essere una delle zone più antiche e ricche di storia del capoluogo friulano.

Il Borgo Teresiano ha anche la peculiarità di essere uno dei primi modelli di pianificazione urbanistica moderna, con l’ordinata intersezione delle sue vie ortogonali. Grande importanza per il quartiere è il Canal Grande, perpendicolare al lungomare, navigabile e perfetto per far giungere le merci direttamente in città.

 

CENNI STORICI

 

Quando è nato il primo trasporto pubblico? Siamo a Trieste, era il 30 marzo 1876

 

Nel periodo in cui in Italia si lavorava per dare un nuovo assetto allo stato, nella seconda metà del 1800, la città di Trieste era fiorente sotto gli Asburgo, che utilizzavano la costa come porto dell’Impero. Il capoluogo friulano era il fulcro del commercio e viveva un’importante attività economica, proprio grazie ai traffici marittimi. Con l’incremento dello sviluppo economico, ci fu una notevole crescita architettonica, che determinò il volto della città. Il Castello di Miramare è l’esempio lampante dell’evoluzione di quel periodo. Costruito infatti tra il 1856 e il 1860 su richiesta dell’imperatore Massimiliano I, risulta ancora tra i monumenti più importanti.

L’incremento dello sviluppo economico e commerciale, portò alla costruzione di nuove fabbriche. Tutto ciò richiese un miglioramento nel sistema di trasporto, per accelerare gli spostamenti delle persone e delle merci. La richiesta, da parte della classe borghese imprenditoriale alle autorità locali, fu proprio di un collegamento più veloce tra il capolinea della tratta ferroviaria Trieste-Vienna e i punti cruciali dell’economia cittadina: il Borgo Teresiano, che ospitava i magazzini, e la periferia in cui si trovavano le fabbriche.

 

PRIMO TRASPORTO PUBBLICO ITALIANO: IL PRIMO APPROCCIO

 

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Il primo approccio, per rispondere a questa necessità, fu di creare un servizio di carrozze a cavalli. Tuttavia, tale soluzione si rivelò ben presto inadeguata alle esigenze e alle aspettative e i costi del servizio non erano alla portata di tutta la popolazione. Così il progetto venne sostituito con uno più moderno e all’avanguardia, ideato da una società con sede a Bruxelles e una filiale proprio a Trieste: Società Triestina Tramway. Le vecchie carrozze furono sostituite da una linea tranviaria a cavalli, molto similare ai futuri tram.

Il servizio presentava vagoni di prima e seconda classe, che si differenziavano solamente per un cuscino che rendeva più comodo il viaggio. I biglietti costavano dieci soldi per la prima classe e cinque per la seconda, tariffe a cui bisognava aggiungere un soldo per la mancia al bigliettaio. A differenza dei moderni trasporti pubblici, che prevedono fermate in punti specifici, all’epoca era possibile salire o scendere ovunque e in qualunque momento, prenotando la discesa con un segnale acustico o con un gesto della mano.

Il deposito di questo tram a cavalli, animali esclusivamente di razza transilvana e ungherese, si trovava a Guardiella e aveva una scuderia completa, il maniscalco, il veterinario, abitazioni per i dipendenti, fienili e granai.

 

DALLA REALIZZAZIONE ALL’INAUGURAZIONE: 30 MARZO 1876

 

Quando è nato il primo trasporto pubblico? Siamo a Trieste, era il 30 marzo 1876

 

Il 30 marzo 1876 fu avviato ufficialmente il servizio tranviario ippotrainato. La tratta inaugurale fu via Battisti – rotonda del Boschetto, con trasporti dalle prime ore del giorno fino alle 22. Questi tram a cavalli passavano ogni 15 minuti, rendendo il servizio agibile a chiunque in qualunque momento della giornata.

Nonostante Trieste non rientrasse nei confini del Regno d’Italia in quel periodo, le venne riconosciuto ugualmente il primato di aver ideato e attuato il primo servizio di trasporto pubblico. Il capoluogo friulano fu all’avanguardia in un ambito che oggi è di un’importanza fondamentale. Solo negli anni successivi alcune grandi città come Roma, Milano e Bologna riuscirono a eguagliare il successo ottenuto a Trieste.

Nei decenni seguenti, la città fu tra le prime in Europa a creare una linea elettrificata e vagoni sempre più confortevoli, grazie a investimenti mirati proprio al potenziamento del trasporto pubblico urbano.

 

 

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