Oltre due secoli dal primo concerto di Beethoven. L’ascesa del genio della musica

primo concerto di Beethoven

Il 29 marzo del 1795, presso il Hoftheater di Vienna, si teneva il primo concerto di Beethoven, il genio che ruppe le regole del classicismo ottocentesco.

 

Oggi è considerato un pilastro della musica classica occidentale, il suo genio vigoroso lo distinse. Ma oltre due secoli fa Beethoven era uomo tormentato che faticò ad uscire dall’ombra dei suoi grandi predecessori, già affermati nell’ambiente viennese. Testimone di un conflitto secolare che fece di lui un genio ribelle, si affaccia al romanticismo diventandone precursore. Il primo concerto di Beethoven nel 1795 segna l’inizio di una carriera complessa; destinato all’isolamento a causa del suo male inconfessabile, Beethoven non ebbe mai la strada spianata, al contrario, veniva spesso criticato, incompreso e giudicato come controverso.

 

NON SONO SCHIVO E MISANTROPO, SONO SOLO SORDO

 

Oltre due secoli dal primo concerto di Beethoven. L’ascesa del genio della musica

 

Si diceva che fosse astioso e misantropo, un uomo che non sapeva stare al mondo. Le voci, rese ancor più vive dall’aspetto burbero e scapigliato che caratterizzava Beethoven, oltre che dalla crescente cultura popolare su di lui, non fecero che aggravare una situazione già complessa di suo. Beethoven, infatti, non aveva alcuna intenzione di rivelare al mondo il tormento che lo attanagliava: la precoce sordità.

Temendo forse le reazioni dell’ambiente musicale alla notizia di un artista che non poteva ascoltare le sue creazioni, si chiuse in sé stesso lasciando parlare il personaggio al posto della persona. La malattia influì pesantemente su Beethoven, già segnato dalla difficile infanzia, dominata dalla figura del padre alcolizzato e violento, arrivando a generare manie di persecuzione. Nasce proprio con Beethoven l’idea popolare del genio disperato rinchiuso nella sua stanza, rappresentato dalla celebre iconografia dallo sguardo scontroso e il volto corrucciato.

Ebbene, solo dopo la morte si venne a sapere, dal testamento di Heiligenstadt, una lettera al fratello mai recapitata, quanto in realtà Beethoven soffrisse dell’idea che si era creata attorno a lui, impossibilitato a modificarla. Fu proprio la sua arte, la sua amata musica, a trattenerlo dal suicidio.

 

IL PRIMO CONCERTO DI BEETHOVEN SUL PALCO CALCATO DA MOZART E HAYDN

 

Oltre due secoli dal primo concerto di Beethoven. L’ascesa del genio della musica

 

Sono passati più di due secoli dal primo concerto di Beethoven al Hoftheater di Vienna, teatro di corte voluto dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria d’Asburgo, il cui palco aveva ospitato per la prima volta alcune tra le opere più celebri di Mozart. L’evento era stato organizzato dal collega e predecessore Franz Joeseph Haydn in onore ai caduti nel conflitto con la Francia, e fu diretto da Antonio Salieri. Beethoven eseguì al piano il Concerto in si bemolle, conquistando il pubblico grazie alla sua forza espressiva e dinamicità.

Grazie all’esordio nelle scene pubbliche l’artista si guadagnò il consenso dell’aristocrazia viennese, che tuttavia non corruppe mai la sua autonomia compositiva. Beethoven ruppe infatti la tradizione del compositore stipendiato dalla corte, dando vita per la prima volta alla figura di musicista moderno.

Cercando di farsi largo a fatica tra i già affermati Mozart e Haydn, Beethoven faceva capolino in un periodo fortemente controverso, segnato dalle rivoluzioni che dominarono il passaggio dal 700 all’800.

 

OLTRE DUE SECOLI DAL PRIMO CONCERTO DI BEETHOVEN, IL GENIO A CAVALLO TRA DUE EPOCHE

 

primo concerto di beethoven

 

Nato nel 1770 e morto nel 1827, Ludwig Van Beethoven visse letteralmente a cavallo tra due secoli, partecipando a tutti gli sconvolgimenti europei che caratterizzarono questo passaggio, prima fra tutte la Rivoluzione francese. L’incoronazione di Napoleone nel 1804 sancì il tradimento degli ideali repubblicani e del popolo, impattando fortemente sulla musica dell’artista.

Una seconda crisi arrivò poi con la caduta dello stesso Napoleone e la conseguente vittoria dei reazionari. Beethoven incarnava lo spirito ribelle legato alla dinamica della rivoluzione, incarnava la rottura degli schemi classici e l’ingresso in una nuova epoca romantica, dominata dal sentimento.

Non a caso la potente musica di Beethoven è oggi iconica e fu spesso utilizzata in ambito politico sociale. La Nona sinfonia venne suonata dai sindacati in Germania dopo la Prima guerra mondiale e durante il terzo Reich in occasione del compleanno di Hitler.

Dal 1974 al 1979 fu inoltre l’inno del governo suprematista della Rhodesia e nel 1972 la versione strumentale fu adottata come inno del Consiglio d’Europa.

 

IL PRIMO CONCERTO DI BEETHOVEN E COME CONSQUISTO’ TUTTI: 20.000 PERSONE AL SUO FUNERALE

 

Oltre due secoli dal primo concerto di Beethoven. L’ascesa del genio della musica

 

Dopo il suo primo concerto Beethoven si fece largo in una scena già dominata da altri due grandi artisti, Mozart e Haydn, e talvolta, per farsi conoscere, dovette ricorrere a forme musicali già conosciute e apprezzate dall’alta società, come appunto i concerti per pianoforte e con orchestra.

Quello che però lo rese unico nel suo genere, fu il suo personalismo romantico, l’audacia e l’euforia che l’artista metteva nelle sue composizioni, che non lo fecero forse apprezzare a pieno dall’élite, ma conquistarono il grande pubblico.

I funerali di Beethoven, la cui bara fu trasportata nientemeno che dal musicista Schubert, ospitarono 20.000 persone; oggi Beethoven è non solo uno dei più grandi compositori di sempre, ma anche un’icona e un simbolo riconosciuto.

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