Quando si pensa alla chitarra nel panorama jazz, l’unica immagine che viene alla mente è quella di George Benson. Da più di cinquant’anni da tanti è considerato il vero ambasciatore della musica jazz, il suo timbro di voce soul è riconoscibile fra mille. Nella sua lunga carriera ha collaborato con pezzi da novanta come Miles Davis, Herbie Hancock, Jimmy Smith. Buon compleanno George Benson!
Ha vinto 10 Grammy Awards e nel 2008 ha ricevuto la più alta onorificenza Jazz a livello mondiale: il Jazz Master. È il compleanno di George Benson e vogliamo festeggiarlo partendo da tre dei suoi storici pezzi.
BUON COMPLEANNO GEORGE BENSON: GIVE ME THE NIGHT
Allora voglio che alzi la mano chi non ha mai ascoltato questo pezzo in auto. Io mi vanto di averlo fatto con il finestrino spalancato ed il braccio a penzoloni dalla portiera. Il pannello posteriore della mia vecchia Panda Young faceva risaltare l’asfalto del quartiere. Poco m’interessava degli sguardi schifati delle sorelle Tasselli fuori dalla loro merceria, o delle occhiate snob della Signora Valsetti Marini che mi fulminava da sopra la terrazza del suo albergo.
Fiero di essere considerato un povero demente senza eleganza e portamento. Era impossibile per il me giovane non far risaltare quel pezzo dentro l’abitacolo di quella utilitaria piena di bozzi. Mio padre scuoteva la testa ripetendomi che così non avrei mai trovato un lavoro, una moglie, una via. Purtroppo, non potevo ascoltarlo perché quel sound era troppo coinvolgente e meritava la gloria. E poi vi ricordate quel video: la spiaggia, la giacca bianca di George, i pattini, il tramonto.
La voce del giovane Benson è uguale all’attuale: riconoscibile fra mille. Impossibile non ballare quel pezzo, non muovere le spalle facendosi trascinare da quel disco assurdo.
Ha iniziato la sua carriera a circa vent’anni ed è giunto al grande pubblico proprio grazie a successi R&B come questo. È nato a Pittsburgh in Pennsylvania ed ha impugnato la prima chitarra in età prescolare. Amore a prima vista. A 21 anni ha inciso il suo primo album dal titolo premonitore The New Boss Guitar.
BUON COMPLEANNO GEORGE BENSON: TURN YOUR LOVE AROUND
E ora alzi la mano chi non ha mai canticchiato questo ritornello durante l’occasione sbagliata. Dichiaro di averlo fatto appena uscito dalla messa funebre di un lontano parente di Sulmona. Anche in quel caso ci fu chi, giustamente, si chiese da quale manicomio fossi scappato. Ma stiamo parlando di George Benson e di un pezzo rimasto nella storia della musica, usato per colonne sonore, pubblicità, sigle televisive. Altra canzone da ascoltare a tutto volume, da soli o in compagnia lasciandosi guidare dalla sua voce profonda e avvolgente.
George Benson è stato un vero stacanovista dei concerti dal vivo, dei tour itineranti. Ha portato la sua musica in giro facendo sempre il tutto esaurito. Durante la sua carriera ha riempito palazzetti specialmente con il pop ed il blues, facendo ballare un sacco di fans. Poi c’è stato il viaggio Jazz che lo ha visto protagonista in tantissimi locali del settore.
La sua chitarra risultava imbarazzante per quanto fosse viva. Durante la sua lunghissima permanenza sui palcoscenici ha duettato con grandissime star femminili. Fra loro due in particolare: Aretha Franklin e Chaka Khan. Mi permetto di consigliarvi l’ascolto di due pezzi clamorosi registrati con queste grandissime interpreti.
We got the love in coppia con Chaka Khan dove viene fuori tutta l’America di quei favolosi anni Settanta. Ascoltandola pare di vedere una grande autostrada californiana, affollata, nell’ora di punta, con auto in fila e motociclisti della stradale che dirigono in traffico. I due cantano con un feeling incredibile che pare appunto lo stesso degli agenti Poncharello e Becker in Chips.
Love all the hart away in coppia con la divina Aretha Franklin: bellissimi e convincenti insieme. Una ballata perfetta che ancora oggi non è fuori tempo, un sogno musicale gestito in modo fantastico da due voci uniche. Un romanticismo che non risulta mai troppo zuccheroso, la canzone non appare diabetica come alcuni duetti attuali.
THIS MASQUERADE
Eccoci a pieno nel mondo del Jazz, in una musica che fa venire voglia di accendersi una sigaretta e bere un sorso di rhum. È un brano composto da Leon Russel ed inizialmente era solo il lato B del singolo Tight Rope. Uscita nel 1972, nessuno inizialmente pensava potesse diventare un successo planetario.
George Benson l’ha resa unica, l’ha plasmata con la sua chitarra magica ottenendo un Grammy nel 1976. Questo brano intramontabile è stato registrato anche da altri artisti in giro per il mondo, fra cui la nostra indimenticabile Mia Martini. Rimanendo in Italia, anche Mina ne ha incisa una cover che fa parte del 33 giri Ridi Pagliaccio. Questo pezzo ha così tanto carisma che ovviamente non poteva non finire all’interno di alcuni film indimenticabili.
Sono stati molti i registi rapiti da queste note. William Friedkin l’ha usato nel suo L’esorcista, risultando candidato all’Oscar come miglior canzone originale. La versione acustica di George Benson è stata usata invece da Gabriele Muccino in La ricerca della felicità. Altra pellicola pluripremiata agli Oscar, al David Di Donatello ed in altri premi di minor fama.
Cosa dire per concludere: 81 candeline sono tante per un uomo con un così lungo percorso alle spalle. Una vita fatta di spostamenti, incontri, amori, conoscenze che però non lo hanno ancora scalfito. La sua unica passione e ragione di vita resta la musica. Continua ad imbracciare la sua chitarra incantatrice.
Come il pifferaio con i topolini anche George ogni volta che la suona rischia di farci finire tutti nel suo sacco. A riprova di questo, sono molti infatti gli artisti di strada che usano i suoi pezzi per far fermare i passanti. Un recente sondaggio pone proprio Give me the night nella top ten dei pezzi suonati live nelle città: il ritmo giusto ruba ancora l’attenzione. Nessuno resiste e deve prendersi cinque minuti per muovere le spalle.
Buon compleanno George Benson!