La rinascita dell’antica Capitale. Sei siti archeologici da visitare a Roma a primavera

La rinascita dell’antica Capitale. Sei siti archeologici da visitare a Roma a primavera

Sei siti archeologici riaprono a Roma a primavera, grazie al programma della Sovrintendenza Speciale per questo 2024. È un’occasione per riscoprire le bellezze della Capitale.

 

A primavera, in un ciclo di viste guidate, sarà possibile riscoprire a Roma sei siti archeologici intrisi di storia e arte, con l’aiuto delle guide esperte di Coopculture. La capitale italiana, ricca di bellezze inestimabili, ha sempre offerto tantissimo ai suoi cittadini e alle migliaia di turisti che ogni giorno la visitano, ma per questa primavera 2024 riserva delle riaperture speciali.

Dai primi di marzo fino ad alla fine di aprile sarà possibile ammirare imperdibili siti archeologici, tra i quali l’interno della Piramide Cestia, che ospita la camera sepolcrale del politico romano Gaio Cestio Epulone, la Basilica sotterranea di Porta Maggiore e l’iconico foro Boario.

 

TRA I NUOVI SITI ARCHEOLOGICI A ROMA A PRIMAVERA C’E’ LA PIRAMIDE CESTIA

 

siti archeologici a Roma a primavera

 

Nel quartiere Testaccio svetta l’iconica Piramide in marmo lunense, unica nel suo genere a Roma, in quanto ultima superstite dei vari sepolcri in stile egizio che la capitale vantava in passato. Prima di scoprirne il vero contenuto, la piramide era stata chiamata meta Remi, ovvero pietra di Remo, in contrapposizione a meta Romuli, nei pressi di San Pietro.

Ma il grande restauro a opera del papa Alessandro VII Chigi riporta alla luce l’affascinante stanza sepolcrale del ricco Gaio Cestio, che apparteneva alla casta sacerdotale dei septemviri epulones.

Oggi è possibile ammirarla in tutto il suo splendore, grazie all’apertura primaverile. Decorata da motivi a candelabri e figure di ninfe, si configura in perfetto stile pompeiano e rappresenta una testimonianza unica nella città di Roma.

 

IL MITREO BARBERINI

 

siti archeologici a Roma a primavera

 

In pieno centro romano, è raggiungibile in metro il Mitreo Barberini, che si frappone tra la facciata posteriore di Palazzo Barberini e Via San Nicola da Tolentino. Il culto di Mitra arrivò nell’Impero romano dall’Oriente indo-iranico e si celebrava quasi sempre in luoghi oscuri. Rinvenuto nel 1936, l’edificio ci riporta indietro nel tempo nelle atmosfere legate alla venerazione della dea Mitra, divinità benefica, garante dei contratti fra uomini, associata alla luce del sole che da ordine al cosmo e alla società.

 

L’ AREA DI SANTA CROCE IN GERUSALEMME DIVENTA SITO ARCHEOLOGICO A ROMA A PRIMAVERA

 

siti archeologici a Roma a primavera

 

L’area di Santa Croce in Gerusalemme, dalla metà del XIX adibita quasi solo ad uso militare, è uno dei nuovi affascinanti siti archeologici da visitare a Roma in primavera, e vanta scoperte recentissime. Durante il restauro di uno degli edifici presenti nella zona, nel 2016, viene infatti rinvenuto un pavimento in mosaico che sembra da subito essere collegato alla due domus vicine. Il conseguente scavo stratigrafico nel 2017 porta alla luce l’intero complesso delle Domus dei Ritratti, di epoca severiana. Grazie alle nuove aperture in occasione della Primavera Archeologica, è possibile visitare l’intera area e tuffarsi nell’affascinante passato romano.

 

IL TEMPIO DI MINERVA MEDICA

 

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Il tempio intitolato alla Minerva, si trova nel quartiere Esquilino, vicino alla stazione Termini. Quello che non tutti sanno è che in realtà non si tratta affatto di un tempio e nulla ha a che vedere con la religione. Di epoca costantiniana, la vasta sala si presenta con pianta decagonale, coperta da una cupola e circondata da muri in laterizio e veniva adibita a feste e banchetti in epoca romana. Nel XVII secolo fu associata al culto della dea, in modo del tutto creativo, a causa probabilmente di un’interpretazione erronea delle fonti.

 

I TEMPI DI ERCOLE OLIVARIO E PORTUNO TRA SITI ARCEHOLOGICI DA VISITARE A ROMA A PRIMAVERA

 

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Tra il Campidoglio e l’Aventino, andando verso la Bocca della Verità, si trovano due templi di età Repubblicana, appartenenti al complesso del Foro Boario. Probabilmente il tempio circolare di Ercole vincitore vi è sempre saltato all’occhio, nel percorrere le strade che portano al centro storico della città, ma l’avete mai visitato da vicino? Oggi il complesso del Boario riapre in occasione della primavera archeologica voluta dalla sovrintendenza speciale di Roma, permettendo a turisti e nativi di ammirare nel dettaglio i due templi.

Il primo, detto della Fortuna Virile ma in realtà dedicato a Portuno, la divinità che proteggeva il porto Tiberino, risale al IV o III secolo a.C. ed è un tempio di tipo tetrastilo. Il secondo, chiamato per lungo tempo erroneamente tempio di Vesta, è di pianta circolare, adornato da venti colonne corinzie e risalente al II secolo a.C.

 

I SITI ARCHEOLOGICI A ROMA A PRIMAVERA: LA BASILICA SOTTERRANEA DI PORTA MAGGIORE

 

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Tra San Lorenzo e San Giovanni, nei pressi di Porta Maggiore, nella Roma sotterranea si trova una piccola basilica, oggi visitabile grazie al programma primaverile della sovrintendenza speciale. Sulle pareti della piccola basilica, risalente al I secolo d.C., riprendono vita antichi miti, tra cui quello che narra l’amore non corrisposto della poetessa greca Saffo e il Ratto di Elena. Scoperta nel 1917, la basilica apparteneva forse ad un’antica gens romana, con ogni probabilità gli Statili, affermati a Roma in epoca Augustea.

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