Nobel per la Letteratura 2023 a Jon Fosse. Tutto su uno degli autori più acclamati al mondo

Nobel Letteratura 2023 Jon Fosse

Per chi, come me, trova pace nella scrittura, poter raccontare qualcosa che riguarda un Nobel per la letteratura è una gioia. Mi sento un po’ come un giovane calciatore brasiliano che ha l’occasione di palleggiare con Romario. Jon Fosse mi provoca un leggero stato di ebrezza, leggere un suo libro è come stare seduto su un muretto a guardare il cielo dopo aver bevuto quattro birre.

 

Di un altro importante Premio Nobel vi abbiamo parlato recentemente. Norvegese come le scogliere che da Bergen risalgono fino alla frontiera russa. Drammaturgo come Euripide o Sofocle. Il Premio Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse ha scritto romanzi, racconti, libri per bambini, saggi, opere teatrali e la maggior parte di questi sono stati tradotti in 40 lingue.

 

NOBEL PER LA LETTERATURA 2023 A JON FOSSE: UNO STILE INCONFONDIBILE

 

Nobel Letteratura 2023 Jon Fosse

 

Nonostante sia uno scrittore che ha esperimentato molti generi, la sua scrittura è caratterizzata da due elementi sempre presenti. Il primo lo possiamo considerare un punto tecnico, ovvero le finte ripetizioni. Certe frasi di Jon Fosse paiono uguali, ma in realtà non lo sono perché l’autore cambia un minimo elemento, un particolare che le rende simili, ma non identiche.

Questa sua peculiarità non è imitabile, renderebbe ridicolo chiunque ci provasse. Tentare di copiarlo risulterebbe fuori luogo come uno sposo vestito di bianco. Il secondo elemento è più strutturale; riguarda come Jon Fosse si approccia ad un romanzo sin dall’incipit. Non ho un’idea di come ne sia in grado, ma ogni volta riesce a portare all’interno della sua scrittura elementi indicibili per noi apprendisti della tastiera.

Le sue pagine scorrono veloci come un centometrista sulla pista, ma hanno la profondità di una poesia che in pochi versi può farti innamorare, brillare, morire e poi resuscitare. Fosse è nato in una famiglia di religione protestante, poi nel 2012 si è convertito al cattolicesimo.

Molti dicono che da quel momento in poi le sue opere abbiano subìto questo cambiamento ideologico. Di certo, avendo letto molto di lui, posso dire che in ogni sua storia si ha l’impressione che tutto possa succedere perché in effetti tutto è già successo. Penso che un bambino che nasce su un fiordo senta forte la presenza di Dio o comunque di qualcuno in grado di governare quella natura così prepotente. E così è stato per il Nobel per la Letteratura 2023, Jon Fosse.

 

COME CAMBIA LA VITA DOPO UN NOBEL?

 

Nobel per la Letteratura 2023 a Jon Fosse. Tutto su uno degli autori più acclamati al mondo

 

Nei libri di Fosse emerge spesso il tema della fede. In Mattino e sera scrive, a proposito di parole che non spariranno:

La parola e lo spirito di Dio esistono in tutto. Dio esiste, ma è molto lontano e del tutto vicino, perché è presente in ogni singolo essere umano.

Chi ha questa forza nella scrittura non credo cambi il suo stile di vita, è molto improbabile si vanti o si dia alla pazza gioia. Per fortuna sua in Norvegia non ci sono le quantità industriali di talk che ci sono in Italia; quindi, potrà continuare a vivere nella sua riservatezza ricordando semplicemente quella volta in cui alcuni tizi di Stoccolma lo invitarono a ritirare un premio.

Nella storia del Nobel, l’ultimo autore scandinavo a vincerlo è stato il poeta svedese Tomas Tranströmer nel 2011; tra i Nobel norvegesi, invece, l’ultima era stata la scrittrice Sigrid Undset nel 1928. Jon Fosse è orgogliosamente schivo e quello che probabilmente resterà di tutto ciò sarà il filo conduttore che guida la sua idea letteraria.

Possiamo sintetizzare questa idea in un brevissimo estratto di Mattino e sera:

Johannes se ne sta lì impalato a osservare e pensa che tutto è come deve essere, ma allo stesso tempo è come se tutto fosse diverso, tutti gli oggetti sono normali, eppure è come se avessero acquisito una loro dignità, come se pesassero molto di più del loro peso reale e allo stesso tempo fossero privi di peso.

 

NOBEL LETTERATURA 2023 A JON FOSSE: UNA POSSIBILE TRACCIA PER LA PROSSIMA MATURITÀ

 

Nobel per la Letteratura 2023 a Jon Fosse. Tutto su uno degli autori più acclamati al mondo

 

I programmi scolastici italiani sono fermi al secondo dopoguerra. L’Impero Romano è studiato, con diversa intensità, tre volte: elementari, medie, superiori. Niente contro Cesare o i fasti gloriosi della nostra radiosa capitale. Sarebbe bello però avere una scuola ideale nella quale l’ultimo anno di liceo sia qualcosa di diverso. Un anno senza voti, senza interrogazioni, senza inutili ricerche che finiranno al macero.

Sarebbe bello aiutare un pascolo di diciannovenni travolti dalla confusione digitale a spiccare il volo. In quinta quello che è fatto è fatto, l’allenamento è stato svolto nei precedenti 12 anni scolastici. Sarebbe bello divertirsi e mettere alla prova delle menti che stanno germogliando con qualcosa che gli faccia sentire già fuori da quelle mura. Senza nulla togliere agli autori italiani normalmente inseriti nel programma, sarebbe interessante guardare fuori dal nostro giardino e leggere qualcosa di più contemporaneo.

Un personaggio come il Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse sarebbe da esaminare, da capire, da leggere con tanta attenzione. I suoi temi oltre alla schiacciante forza di Dio, sono molti altri. Uno che ogni volta mi emoziona è quello del doppio. Un tema fantastico da condividere con dei ragazzi che a breve si affacciano al mondo della vita vera.

In Mattino e sera, un bambino viene al mondo e si chiama Johannes e un uomo ormai anziano muore e si chiama Johannes. Uno sarà un pescatore, uno lo è stato, due estremi della vita che si guardano, si specchiano, si danno il cambio e possono o non possono essere la stessa cosa:

Adesso noi due saliremo sulla barca e partiremo. Dove andremo? Adesso fai domande come se tu fossi ancora vivo. Da nessuna parte? Dove andremo, non è nessun posto e per questo motivo non possiede neppure un nome.

Chi può leggere un testo come questo e non riflettere, non emozionarsi, non pensare? Le giovani generazioni rischiano di dedicare veramente troppo poco tempo al pensiero. Nei racconti di Fosse ci sono luoghi senza corpi, non esiste sofferenza, non esistono parole, esistono solo uno spazio e un tempo tanto preziosi.

Il doppio possono essere due rette che non si toccano mai, ma che si sfiorano mentalmente e si accarezzano con tenerezza. È necessario leggere e prendersi il tempo per farlo. È tanto importante insegnare ai nostri ragazzi la differenza fra vivere e vegetare.

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