La caduta del Muro di Berlino: il mondo è davvero cambiato dopo quel giorno?

La caduta del Muro di Berlino: il mondo è davvero cambiato dopo quel giorno?

Oggi, 9 novembre, ricorre il 34° anniversario della caduta del Muro di Berlino. Il crollo della cinta muraria che divideva la città è stato un evento di portata mondiale, non solo per il popolo tedesco, un evento passato alla storia. L’unica domanda che in molti, probabilmente, si fanno, è relativa a quanto e come il mondo sia realmente cambiato dopo quel giorno.

 

L’unione tra i cittadini di Berlino est e quelli di Berlino ovest sembrava poter essere la fine di un periodo governato da paure e un segnale per un nuovo inizio: un’azione decisa volta a portare l’intero globo verso una lunga età di pace. Prima della caduta del Muro di Berlino il mondo era diviso in due schieramenti. La guerra fredda porta l’opinione pubblica ad opporsi ad un nemico comune da sconfiggere a tutti i costi, per alcuni l’America per gli altri la Russia. La paura di un conflitto atomico era sempre presente nell’animo di tutti: il bottone poteva essere schiacciato da un momento all’altro, l’inizio della fine. Corea, Vietnam, Cuba erano stati alcuni dei territori in cui il gelo della guerra si era realmente abbattuto: l’unione di Berlino significava la fine del terrore.

 

ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO: COSA E’ DAVVERO CAMBIATO

 

caduta del muro di berlino

 

A 34 anni dalla fine della separazione di Berlino credo sia giusto riflettere su cosa davvero sia cambiato: quanto gli effetti di questo evento oggi sono rilevanti? C’è stata davvero un’epoca di pace?

La Guerra Fredda a causa della lotta ideologica intrinseca alla stessa è stato un grande terreno di propaganda, le promesse dei Russi dopo i fatti tragici di Ungheria si erano sbiaditi mentre il sogno americano prendeva sempre più consensi aumentando i suoi seguaci. Il paese a stelle e strisce è il grande vincitore del conflitto, diventa il modello da seguire.

Le politiche dall’occidentale impegnate a migliorare il benessere del cittadino, welfare, iniziate già dopo la guerra, avevano prodotto risultati vincenti; si è affermata sempre di più una popolazione capace di poter usufruire di merci per ogni tipo di bisogno e godere di infinite distrazioni.

La globalizzazione sotto l’egemonia USA, inoltre, ha creato una necessaria interdipendenza tra i paesi: la guerra diventa sempre meno conveniente. Prende piede un discreto benessere, inizia un periodo di pace durato almeno fino all’11 settembre del 2001; tutto questo da una sola parte del globo.

La cortina di ferro che divideva la capitale tedesca sembra si sia solo spostata. L’avvento dei mass media ci ha insegnato che le guerre sono poco interessanti se non ci riguardano, che New York, nonostante l’Oceano, in realtà è molto più vicina di Tripoli. Il muro, questa volta invisibile ha nascosto tutti quelli che sono nati nella metà sbagliata del mondo, come se il nostro benessere non fosse degno di essere raggiunto da tutti.

I conflitti, anche se spesso generati dalle colonizzazioni dei grandi stati d’Occidente, diventano articoli impaginati, se tutto va bene, vicino alle notizie di gossip. Abbattuto un muro, se ne costruisce subito un altro, non pauroso come quello che ci separava dalla mostruosa e cattivissima Russia, ma più facile da nascondere, quasi invisibile. La pace c’è stata ma era tutta nostra.

 

DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO ALLE TORRI GEMELLE

 

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La caduta del Muro di Berlino, che ha portato alla distruzione del gigante comunista, ha avuto un grande impatto in Occidente, portando un lungo periodo di serenità fino all’11 settembre del 2001, quando due aerei sono riusciti a superare il muro invisibile e a schiantarsi verso il simbolo di New York: le Torri Gemelle.

 

DALL’ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO AL CROLLO DEL MURO INVISIBILE

 

La caduta del Muro di Berlino: il mondo è davvero cambiato dopo quel giorno?

 

Fino a quel giorno nessuno credeva che quel muro potesse avere spiragli e crepe. Nasce un nuovo nemico, qualcun altro su cui arricchirsi sventolando la bandiera della libertà. Si creano organizzazioni terroristiche pronte a pianificare vendette violente. Il muro poi si è infranto ancora, due anni fa con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il gigante non più così rosso ritornato di nuovo a farci paura.

Come ogni alunno ha imparato a scuola, La Guerra Fredda è finita con il crollo del muro di Berlino. Con lei sono terminati i periodi degli scontri tra chi amava il proprio modello di società e chi ne desiderava un altro sostenendo che fosse migliore: tra i due schieramenti l’America aveva avuto ragione.

Ora il motivo del conflitto non è più discusso su un terreno ideologico-politico, almeno non principalmente: ha assunto caratteri sacri. Si scontrano diverse visioni di civiltà, di religioni. L’Occidente porta con sé la visione di un mondo più civilizzato degli altri, nato dalle ceneri del cristianesimo.

Il motivo del conflitto è meno sbandierato, più sottile, capace, come il nuovo muro, di sparire tra le magiche illusioni dei media. C’è sempre bisogno di credere in qualcosa e di un pretesto per cui combattere.

A distanza di 34 anni molte cose sono cambiate. Credere che il grande muro sia caduto è, però, pura illusione.

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