Le produzioni teatrali digitali: innovazione e tecnologie per la digitalizzazione nello spettacolo

produzioni teatrali digitali

Il linguaggio delle produzioni teatrali digitali ha assunto negli ultimi anni un ruolo importante nell’innovazione della forma del teatro classica. È soprattutto attraverso l’uso delle tecnologie multimediali che lo spettacolo teatrale ha ridefinito e ampliato i suoi confini, creando opere sempre più contaminate e ibride.

 

Le produzioni teatrali digitali rielaborano e modellano il concetto di quarta parete attraverso la sperimentazione e la commistione di mezzi espressivi diversi tra loro, utilizzando in scena codici provenienti dal computer e dal video, costruendo nuove drammaturgie e nuovi modi di fruizione.

 

LE PRODUZIONI TEATRALI DIGITALI TRA VIDEOTEATRO E VIDEO-ARTE

 

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Il video è sicuramente uno degli strumenti più utilizzati nelle produzioni teatrali digitali, per quella sua peculiarità di creare una rappresentazione dello spazio scenico slegata dalla realtà e allo stesso tempo contigua. Simulare il reale attraverso l’immagine video in scena è stato uno degli elementi caratterizzanti della ricerca teatrale delle avanguardie degli anni Ottanta, nonché la visione fondante del videoteatro e della videoarte.

In questo senso il video verrà adoperato in modi differenti fuori e dentro lo spazio scenico: come scenografia, come estensione dell’attore, come raccordo dell’azione. In quegli anni, ad esempio, Robert Wilson realizza l’opera A Tree Is Best Measured When It Is Down, in cui si assiste ad una sorta di superamento delle barriere spazio-temporali, collocando gli allestimenti dello spettacolo in cinque nazioni diverse riproposte via satellite in tutto il Mondo.

Più tardi anche il regista canadese Robert Lepage esplorerà le frontiere della drammaturgia multimediale realizzando produzioni teatrali digitali intese come opere ipertestuali, nelle quali, oltre ad una accurata ricerca sonora, si assisterà alla fusione di video, realizzati in diretta e registrati, film, diapositive e specchi, all’interno di un’ampia visione intermediale.

Il videoteatro italiano si inserisce in questa rivoluzione e nasce nei primi anni Ottanta negli ambienti della postavanguardia, ponendo così le basi per le produzioni teatrali digitali moderne. Il termine viene coniato in relazione alla realizzazione video di Tango Glaciale della compagnia Falso Movimento, per la regia di Mario Martone. Questo spettacolo, assieme a Perfido Inganno, sempre di Martone, furono inoltre due delle pochissime produzioni RAI di videoteatro di quegli anni.

Tra i protagonisti della prima ondata del videoteatro è opportuno inoltre citare Krypton, Riccardo Caporossi, Societas Raffaello Sanzio, Magazzini Criminali, La Gaia Scienza, Teatro della Valdoca, Tam TeatroMusica, Giacomo Verde, Studio Azzurro, Koinè. Non vanno infine dimenticate le sperimentazioni televisive legate al teatro di Carmelo Bene, Luca Ronconi e Carlo Quartucci.

Il video e la tecnologia abbracciano le visioni teatrali facendo inoltre proprie le esperienze della video-arte. Le produzioni teatrali digitali diventano in un certo senso vere e proprie esperienze di arte performativa, mescolando l’uso del mezzo elettronico, al video, al teatro e alla forma artistica nel senso più ampio del termine.

Nam June Paik è tra i primi a trasformare il televisione in una vera e propria opera d’arte, come in Tv bra for living sculpture, dove Charlotte Moorman suona il violoncello nuda immersa tra televisori. Bill Viola usa invece il video attraverso immagini spesso al rallentatore, per dare significanza alla scena, per esplorare temi universali quali la nascita, la morte e l’amore, ispirandosi a religioni e culture diverse tra loro come il sufismo e il buddismo zen.

 

IL FUTURO DELLE PRODUZIONI TEATRALI DIGITALI NELLA REALTA’ VIRTUALE

 

Le produzioni teatrali digitali: innovazione e tecnologie per la digitalizzazione nello spettacolo

 

Nel 1938, nel libro Il Teatro e Il suo DoppioAntonin Artaud definì l’illusione teatrale come una réalité virtuelle, e in un certo senso aveva un po’ predetto il futuro. La vera rivoluzione contemporanea nelle produzioni teatrali digitali è stata sicuramente l’introduzione della Realtà virtuale, basti pensare ad esempio all’applicazione della progettazione digitale della scenografia, ovvero il virtual set. Essa è una messinscena progettata al computer mediante VR e sostituisce il tradizionale spazio scenico.

Le produzioni teatrali digitali contemporanee tendono sempre più spesso a fondere  spazio reale e attore fisico nell’universo della realtà virtuale, generando spazi fluidi sempre più immersivi per lo spettatore. Le scenografie di Jofef Svoboda sono un grande esempio di multimedialità teatrale e vere e proprie antesignane degli allestimenti contemporanei.

In esse la drammaturgia del teatro diviene vera e propria forma interattiva. Anche la danza ha fatto proprie le allucinazioni del virtuale. Già nel 1989 Merce Cunningham aveva realizzato l’interfaccia grafica Life Forms utile per pianificare i movimenti all’interno di uno spazio-tempo scenico. In tempi più recenti, in Italia, la compagnia Motus ha saputo esplorare le mille risorse dello spazio teatrale all’interno di una visione multimediale e multidisciplinare.

Elio Germano è un altro attore e regista vicino alle produzioni teatrali digitali e attento alla fusione tra teatro e nuove tecnologie. Durante il lockdown ha realizzato  Segnali d’allarme, una sperimentazione di teatro delivery con fruizione dello spettacolo in Virtual Reality. Sempre firmata da Germano è la riscrittura di Così è se vi pare di Luigi Pirandello per realtà virtuale.

La tecnologia e il digitale hanno ampliato le frontiere del teatro e dello spettacolo anche dal punto di vista della condivisione, agevolando una vera e propria archiviazione dei contenuti teatrali online, come nel sito e-performance.tv, o creando piattaforme multidisciplinari come Immaterial realizzato della regina della Performance art: Marina Abramović.

Le vie delle produzioni teatrali digitali sono dunque infinite e possono creare nuove forme di partecipazione e di sperimentazione sempre in continua evoluzione.

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