Il teatro come terapia: l’influenza dell’arte sul proprio Io

il teatro come terapia

Il teatro non è unicamente mero intrattenimento ma conserva da secoli una forte valenza terapeutica. Il teatro è comunicazione delle emozioni, presa di coscienza dell’Io, catarsi – dal greco kátharsis – purificare, nell’accezione aristotelica del termine. Vediamo come e perché possiamo pensare il teatro come terapia.

Secondo Aristotele infatti lo scopo della tragedia greca era appunto la purificazione dello spettatore, la liberazione da determinati sentimenti causa di conflitto con una conseguente consapevolezza e presa di distanza. Sin dall’antichità dunque il teatro come terapia conserva il seme anche grazie alle visioni dei grandi maestri della ricerca teatrale come Grotowski, Stanislavskij, Peter Brook ed Eugenio Barba, che, in modi differenti, hanno scandagliato l’approccio scenico collegandolo a vari aspetti dell’Io.

Il vero precursore del contatto tra teatro e psicologia è invece Jacob Levi Moreno, l’ideatore dello Psicodramma, un laboratorio teatrale in luoghi di marginalità sociale che diviene psicoterapia vera e propria. In senso terapeutico il teatro diviene così mezzo per conoscersi a fondo, per relazionarsi agli altri e per guarire.

 

NON SOLO SPETTACOLO MA TERAPIA PER LE PATOLOGIE PSICO-FISICHE

 

il teatro come terapia

 

Attualmente il teatro come terapia viene utilizzato in diversi ambiti per alleviare disagi e stress quotidiani, ma anche per curare vere e proprie patologie quali disturbi borderline, depressioni, attacchi di ansia, nevrosi e anche forme di autismo. Ogni sessione è di gruppo e si divide in tre momenti:

  1. Fase pre-espressiva di riscaldamento del corpo e consapevolezza delle emozioni.
  2. Fase espressiva dedicata alla performance e all’improvvisazione.
  3. Faste post-espressiva di condivisione degli obiettivi.

Il teatro come terapia resta in definitiva un ottimo metodo contemporaneo di psicologia per entrare in contatto con il proprio Io interiore attraverso il rituale collettivo, la voce, il corpo e e suoi movimenti, per lenire le sofferenze e le difficoltà celate. Ne I dieci Principi del Teatro Laboratorio, Grotowski afferma:

Il teatro, grazie alla tecnica dell’attore, quest’arte in cui un organismo vivo lotta per motivi superiori, presenta una occasione di quel che potremmo definire integrazione, il rifiuto delle maschere, il palesamento della vera essenza: una totalità di reazioni fisico-mentali. Questa possibilità deve essere utilizzata in maniera disciplinata, con una piena consapevolezza delle responsabilità che essa implica. È in questo che possiamo scorgere la funzione terapeutica del teatro per l’umanità nella civiltà attuale.

Confidiamo, attraverso le sue parole, nel fatto che in futuro questa pratica terapeutica divenga sempre più diffusa e utilizzata e che assuma un ruolo sempre più importante, aiutando a palesare la vera essenza di ognuno di noi.

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