Non ci arrenderemo mai al fatto di averla persa. Fortunatamente, la grandezza del suo carisma e del suo talento, sopravvivono anche alla morte. L’intramontabile Ella Fitzgerald, Regina sempre viva e senza età che siede sul trono del Jazz come voce femminile, ci lasciava il 15 giugno di 27 anni fa. In questa occasione, la nostra mente viaggia lungo tutte le colonne portanti della musica femminile afro: dal rock, al jazz, al blues.
E’ la realtà: la cultura afroamericana, su molte cose, è in grado di scavalcare tutte le altre. Lo fa, sicuramente, dal punto di vista musicale e performativo. Tanti sono, infatti, i grandi nomi afro che hanno regalato al mondo successi indimenticabili, voci e tonalità che hanno fatto la storia della musica, del palcoscenico e delle nostre vite. Sono le grandi cantanti afro, quel concentrato di vita ed energia che sono e sono state donne del calibro di Ella Fitzgerald, di cui oggi ricorre il ventisettesimo anniversario della sua scomparsa.
E allora, rivediamo chi sono le voci di donne in grado di farci ancora oggi sognare ad occhi aperti.
Tina Turner. Addio, The Best!
L’abbiamo con tristezza salutata da poco, una delle regine fra le grandi cantanti afro nella storia della musica. Lei, l’incredibile Tina Turner, la donna che ci ha insegnato il riscatto da una vita di soprusi maschili. Una donna che ha vinto su tutto e tutti. Per descriverla basterebbe dire: dodici Grammy Awards nel corso della sua carriera, di cui otto competitivi e quattro onorari.
Tre Grammy Hall of Fame e un Grammy Lifetime Achievement Award. Nel dicembre del 2005 è stata premiata con il Kennedy Center Honors per le sue performance artistiche. Ha scalato classifiche, è stata riconosciuta più volte come una delle migliori artiste di sempre. Con oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, la Turner non è solo la numero uno fra le grandi cantanti afro nella storia della musica, ma è una delle artiste di maggior successo in assoluto.
I suoi segni distintivi? Senza dubbio l’energia, la carica, le movenze inconfondibili capaci di riempire il palco e ammaliare milioni di fans. E’ stata ed è ancora un modello per numerose performer, fra le quali la stessa Beyoncé. Abiti perfetti, gambe perfette, voce ruvida e amara: si è guadagnata il trono nell’Olimpo delle migliori cantanti di tutti i tempi. Dopo il suo ritiro ufficiale dalle scene, ci ha lasciati il 24 maggio di quest’anno dopo una lunga malattia.
Grazie di tutto Tina! La tua musica continuerà a farci cantare e ballare senza sosta.
Aretha Franklin, sovrana indiscussa del Soul
Un’esplosione di applausi per una carriera che, dagli anni ’50 ai ’70, è stata tutta in ascesa. Come si fa a non amarla? Alzi la mano colui o colei a cui non è mai venuta la pelle d’oca ascoltando intramontabili successi come I say a little prayer e Think.
Tutte le grandi cantanti nere della storia musicale si inchinano metaforicamente alla Regina del Soul, a un’icona che ha emozionato intere generazioni attraversando un’epoca, per arrivare persino a ricevere gli applausi di Barack Obama. Non ha mai lasciato nulla al caso, la grande Aretha, tanto da avvicinarsi anche all’Opera, regalando al pubblico, fra gli altri, un successo incredibile con Nessun Dorma della Turandot di Puccini.
Billie Holiday, signora del jazz e dell’inquietudine
Una voce impossibile da descrivere a parole, quella di Billie Holiday, senza dubbio la più grande interprete jazz di tutti i tempi. Quella tonalità calda e ruvida e quella vita vissuta fra disgrazie e sofferenze hanno rapito il cuore di milioni di persone. Una dea bizzarra, dai ritmi irregolari, quella di Strange Fruit e della Harlem degli Anni ‘30, quella dell’avversaria di Ella Fitzgerald.
La Billie che strizzava l’occhio al cinema e alla televisione. Dopo oltre sessant’anni dalla sua scomparsa, stiamo ancora cercando di comprenderla del tutto, lei e la sua strampalata autobiografia Lady Sings the Blues. Vita e arte in lei sembrano viaggiare su due binari differenti, che vanno quindi lasciati andare, senza alcun tentativo di farli incontrare. La sua malinconica asprezza non dovrà mai oscurarne la grandezza.
Etta James, At Last una principessa di successo
E’ stata inserita nella Rock & Roll Hall of Fame nel 1993, nella Blues Hall of Fame nel 2001 e nella Grammy Hall of Fame sia nel 1999 che nel 2008. Conosciuta con il soprannome di Miss Peaches, Etta James è stata vincitrice di quattro Grammy Award e di diciassette Blues Music Awards. Negli anni cinquanta e sessanta ha collezionato innumerevoli successi, dal sapore blues e R&B.
Conosciuta soprattutto per l’indimenticabile At Last, inserita in film, trasmissioni televisive e spot pubblicitari e reinterpretata da artisti quali Christina Aguilera e Beyoncè Knowles, non smetteva mai di stupire per il suo ampio registro vocale. Un’intensità e una profondità ineguagliabili. Ha avuto una carriera lunghissima e brulicante di successi, per lasciare questo mondo solo pochi anni fa, nel 2012, dopo aver lottato contro la leucemia.
Whitney Houston. We will always love you!
Whitney Houston è stata in assoluto la cantante più premiata nella storia della musica e del cinema. Possono sembrare parole scontate, dette tanto per dire, invece no. Tra le cantanti anni ’80 è un nome davvero importante, forse quello di cui sentiamo maggiormente la mancanza. Sofferenze, amore, distruzione, cinema, bellezza. Ha avuto tutto e le è stato tolto tutto in un attimo.
Whitney Houston è stata definita The Voice, per la sua inimitabile e splendida voce, senonché la splendida e sfortunata cantante dalla voce perfetta ha commosso e segnato la storia per decenni, con l’indimenticabile I will always love you. Il timbro pulito e la perfezione tecnica l’hanno resa un modello irraggiungibile, una vetta impossibile da scalare e un’interprete in grado di cantare qualsiasi cosa.
Problemi di droga, di depressione e di artereosclerosi di cui soffriva l’hanno condotta ad una tragica morte per annegamento.
Nina Simone, combattente dei diritti civili
Si è accaparrata senza indugio un posto nel paradiso delle cantanti maledette, un po’ per la sua impressionante presenza scenica, un po’ per la sua voce dal timbro vagamente maschile. Una perla di saggezza e rivoluzione: Nina Simone, grande pianista classica. Ma soprattutto, una donna di grande tenacia, dinamica e tormentata. Merita di essere annoverata fra le grandi cantanti afro nella storia della musica, per la sua metrica e per la dedizione all’attivismo politico in favore dei diritti degli afroamericani.
Le melodie di Nina Simone sono state lo specchio di un cambiamento, per una musica che spaziava dal gospel, alla classica, al jazz, al folk. Tanto per rendere eterno il suo ricordo come portavoce di quell’America razzista degli anni ’50, fu lei stessa a definire la sua musica Black Classical Music. Lei difendeva i diritti del suo popolo e, come lei, tanti altri artisti afroamericani furono importante veicolo del sogno di un cambiamento.
Diana Ross, l’anima e il corpo della Disco Music
Una voce delicata, quella della splendida Diana Ross, che non perde il suo trono da icona indiscussa fra le grandi cantanti afro della storia. La splendida sovrana del funky che ha fatto ballare il mondo intero e continua ad animare le serate di revival musicale ancora oggi. Diana Ross ha avuto una carriera di successo, lunga e continuativa, durante la quale ha tenuto oltre duemila concerti, alcuni dei quali assieme al gruppo delle celebri Supremes.
Che fine ha fatto la mitica Diana Ross? Non ha certamente interrotto la sua corsa. Dopo 14 anni, la regina del Motown si dichiara pronta a tornare in pista con un nuovo album.
Tracy Chapman, l’autenticità del folk
L’umile, chiusa e misantropa Tracy Chapman è sicuramente la cantautrice folk più importante e interessante dagli anni Ottanta in avanti, anche se, perduta la vena del sorprendente esordio in ascesa, molte sue opere successive si sono rivelate un po’ spente, confuse e poco compatte. E’ fuori discussione il fatto che nel 1988 debuttò con un album in grado di rivitalizzare la canzone d’autore folk americana, influenzando molte altre cantanti e lasciando il segno nelle generazioni contemporanee e successive.
Beyoncé, la pantera nera della musica internazionale
E’ una performer nata, una che non perde la stoffa con gli anni, anzi, ne acquista. La pantera nera dei palcoscenici, l’unica e inimitabile Beyoncé. Una classifica che racconta le grandi cantanti afro della storia non può prescindere da quella che è, forse, la più apprezzata e ascoltata di tutti i tempi.
I suoi concerti fanno il tutto esaurito e le canzoni interpretate ormai hanno raggiunto numeri da capogiro. Cantante, attrice, ballerina e imprenditrice, Beyoncé è da sempre il simbolo di una bellezza grintosa e di una bravura caratterizzata da fierezza e determinazione. A quasi 42 anni, è detiene ancora il titolo di regina del pop, conquistato con tenacia.
Alicia Keys, una vita per la musica
Si può quasi dire che sia nata con la musica dentro, con gli strumenti musicali in mano: la grande cantante newyorkese Alicia Keys ha dedicato la sua intera esistenza alla musica. La prodigiosa artista, a poco più di vent’anni aveva già scalato le vette più inarrivabili e impervie, scrivendo pezzi come come Fallin’ e A woman’s worth. Una vera polistrumentista. La grande interprete Soul e R’n B’ è anche giudice del celebre talent show statunitense The Voice.
Ella Fitzgerald, la First Lady della canzone
Ed eccoci arrivati a lei, indimenticabile icona del Jazz. Un nome che può, da solo, reggere qualsiasi confronto o volo pindarico sulla grandezza di tutte le grandi cantanti afro della storia. La grande compagna artistica del sovrano del Jazz Louis Armstrong è divenuta la vera Regina del Jazz, una voce e un potere comunicativo che a tutt’oggi non hanno eguali. Esibendosi, lasciava il segno indelebile di un’energia che con il passare del tempo sembrava rinnovarsi.
La First Lady of Song cavalcava la musica con una tale naturalezza, con una tale spontaneità, da dare quasi l’impressione di non rendersi conto del suo potenziale. La sua voce irriproducibile si accendeva dalle corde vocali con la stessa normalità con cui il sole sorge al mattino: senza fatica. Non graffiava l’aria per la sofferenza, come accadeva con Billie Holiday, eppure la sua versatilità vocale ed energia erano capaci di catturare gli animi per ore ed ore.
La musica jazz ha concepito alcune delle rivelazioni più esemplari grazie alla sua voce imponente e alla capacità d’improvvisazione e di riproduzione del suono di strumenti musicali, attraverso la tecnica dello scat.
Nata a Newport News, in Virginia, è scomparsa a Beverly Hills il 15 giugno del 1996. Ella Jane Fitzgerald si lascia ad un certo punto alle spalle un’infanzia di rinunce e vagabondaggio, debuttando come artista verso la metà degli anni Trenta. Il decennio seguente la vede in ascesa come solista, in grado di eccellere in vari generi, dallo swing al gospel, dal blues al calypso.
Stimata da celebri artisti, in particolar modo Louis Armstrong – con il quale incise tre dischi -, nell’età matura donò alla storia del jazz le interpretazioni di intramontabili brani quali Summertime di Gershwin e Dream a Little Dream of Me.
Ella, ventisette anni che ci hai lasciati, durante i quali il tuo talento non è invecchiato di un solo giorno.