Le donne di Modigliani. Il pittore della femminilità

Le donne di Modigliani. Il pittore della femminilità

Ha vissuto solamente 36 anni, sufficienti a lasciare il segno del suo passaggio sulla terra. Oggi avrebbe compiuto 139 anni, il pittore delle donne, dei colli lunghi, della sensualità, degli occhi vuoti. Amedeo Modigliani. Muse, amiche, amanti, amate, tutto e il contrario di tutto ma mai solamente modelle, furono le donne di Modigliani. Nella vita dell’uomo e dell’artista rivestirono un ruolo chiave.

Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.

Nato il 12 luglio di 139 anni fa, Amedeo è stato un artista differente da tutti gli altri, laddove differente è sinonimo di unico, incredibilmente innovativo, inconfondibile. La sua originalità lo ha posto al di fuori di tutti gli stili e le correnti, ingigantendo la difficoltà nello stare al mondo ma consegnandolo all’immortalità.

Fra i tanti elementi interessanti, vale la pena parlare delle presenze femminili all’interno della sua arte, le cosiddette donne di Modigliani.

 

LE DONNE DI MODIGLIANI: IL FUTURO DELL’ARTE

 

Le donne di Modigliani. Il pittore della femminilità

Chi conosce l’arte e la storia di Amedeo Modigliani sa che gran parte del suo lavoro ruota attorno alle figure femminili dal lunghissimo, stretto e affusolato collo, il tratto distintivo della sua opera.

Nel romantico e sublime estro artistico del suo pensiero, disse una sera a Picasso:

Il futuro dell’arte si trova nel viso di una donna. Come si fa l’amore con un cubo?

Ad ogni modo, per lui il collo era ciò che di più caro aveva da dare alle sue figure femminili: le donne di Modigliani sono sinonimo di sensualità e seduzione. Tutto è affusolato nella sua arte: dai nudi, alle nature morte, ai paesaggi, quasi un groviglio di gole e nuche.

 

LE DONNE DI MODIGLIANI. PER VEDERE LA BELLEZZA NON SERVONO OCCHI

 

Le donne di Modigliani. Il pittore della femminilità

Nell’arco di soli trentasei anni, le donne di Modigliani sono state moltissime: Amedeo aveva una folle e intensa attrazione verso la bellezza femminile, fulcro vitale dell’ossigeno nell’arte. Reciprocamente, le sue stesse donne venivano attratte come calamite, dal suo fascino ombroso e controverso. Nessuna di loro fu capace di resistergli. Dietro ogni ritratto vi è un rapporto, una relazione, una conoscenza profonda rappresentata attraverso figure originalissime, capaci di materializzare l’essenza stessa dell’essere donna, senza bisogno di artifici pittorici.

La verità è che Modigliani ha saputo esplorare la profondità delle figure, attraverso una costante ricerca pittorica a cui ha dedicato la vita. Come lo ha fatto? Molti dei suoi ritratti sono senza pupille, rimandando alla citazione iniziale. Lo sguardo impenetrabile è uno sguardo vergine, dove non è ancora possibile arrivare a ritrarre l’anima, quest’ultima visibile, invece, se a mostrarla vi sono gli occhi di una donna.

 

UNA VITA PER L’ARTE

 

Le donne di Modigliani

Sagome a primo impatto disumanizzate, stilizzate, da interpretare invece come dolci e pacifiche, abbandonate alla tenerezza di una sensualità propriamente femminile.

Non esiste altro modo che il ritratto, per regalare l’immortalità alle donne di Modigliani, ancora oggi ammirate intatte da milioni di occhi nei musei di tutto il mondo. Da un secolo, ognuno di noi tenta di cogliere uno sguardo, un’espressione, un accenno, un significato. Una bellezza eterna, quanto enigmatica, quella delle donne di Modigliani.

Dotato di bellezza, fascino e di un grande carisma, Amedeo Modigliani amò le donne più di ogni altra cosa e fu da loro riamato intensamente. I suoi dipinti sono un’ode alla bellezza femminile in tutte le sue sfaccettature, ognuna delle quali espressione esteriore di un mondo interiore.

Kiki, Gilberte, Thora, Elvire, Margherita, Marie, Lucienne, Gaby: sono solo alcune delle donne di Modigliani, amanti di una notte, amanti prolungate o compagne di bevuta. Tante, sì: ma solo due di queste lasciarono un segno indelebile nel suo cuore: Beatrice Hastings e Jeanne Hébuterne.

 

LE DONNE DI MODIGLIANI: BEATRICE HASTINGS

 

le donne di Modigliani

Nell’estate del 1914 Amedeo Modigliani incontra Beatrice Hastings, al secolo Emily Alice Haigs, giornalista e scrittrice politicamente attiva nel ramo femminista. Fino a quel momento Modì si era interfacciato sempre con personalità remissive, mentre ora si trovava ad affrontare una donna dalla personalità forte, intellettuale ed egocentrica.

Non sapevo chi fosse. Aveva un aspetto ripugnante, selvatico, avido.

Furono queste le parole di Beatrice, in ricordo del loro primo incontro. Solo successivamente cambiò idea, quando lo rivide sistemato e ben vestito, tanto da accettare l’invito di Modigliani nel suo studio, mosso con la scusa di mostrarle i suoi dipinti.

Fra i due nacque una relazione appassionata, fatta di eccessi, quali liti violente, appassionate riappacificazioni, abuso di droghe e alcol.

I tormentati anni trascorsi con Beatrice infusero comunque nuova energia creativa alla sua arte. Gli anni del loro rapporto furono molto tormentati ma ebbero il merito di offrire nuova vitalità artistica al lavoro di Modigliani.

Fu infatti in questo periodo che la passione di Modigliani per il ritratto esplose in tutto il suo ardore, esprimendo pienamente le sue capacità come artista.

 

LE DONNE DI MODIGLIANI: JEANNE HÉBUTERNE

 

la tomba di amedeo modigliani

Amedeo Modigliani e Beatrice Hastings si lasciarono nel 1916, scrivendo la parola fine alla loro violenta unione amorosa. L’anno seguente, Modì incontra Jeanne Hébuterne, una diciannovenne studentessa d’arte all’Académie Colarossi di Parigi.

Jeanne all’epoca è una ragazza timida, di buona famiglia e dalla rigida educazione cattolica, dall’incarnato bianchissimo e i capelli castani a contrasto con il volto, che le valgono il soprannome di noce di cocco. Una dolce ragazza remissiva, totalmente diversa dalla forte Beatrice.

Jeanne e Modigliani si sono amati per davvero: il loro è stato un amore profondo, incondizionato, l’amore della vita, quello unico ed eterno.

Modì s’incaponisce nel voler cambiare vita, nel voler dedicare il resto dei suoi giorni alla pittura, anima e corpo, finché, sfortunatamente, si ammala di meningite tubercolare e muore dopo una lunga agonia. Ma l’amore fra lui e Jeanne è indivisibile: può terminare solo con la morte. Lei, il giorno dopo la morte di lui, si getta dalla finestra per raggiungere l’amato, assieme al loro secondo genito che portava in grembo.

Avevano, difatti, avuto una primogenita: tra le disapprovazioni della famiglia di lei, dall’unione indissolubile era nata una bambina, chiamata Jeanne come sua mamma. Modigliani, in un primo momento rifiutò di riconoscerla, finché, ammalato, desiderò accoglierla fra le sue braccia e offrirle amore paterno; per farla, prima di morire, entrare nel cerchio delle sue donne. Quel Modigliani morto povero, in miseria, in preda ai deliri. Come molti grandi artisti, abbandonato da vivo, idolatrato post-mortem. Amato solo dalle sue donne…le donne di Modigliani.

 

 

 

 

 

 

 

 

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